Supercineclub

Supercineclub --------> ottava edizione

I cineclub sono stati una fondamentale palestra di cultura. Non solo: hanno creato una macchina di sogni per intere generazioni e sono diventati luogo di formazione, confronto, dibattito, esercizio critico e dissenso. Il Supercineclub del Rouge et Noir ha riproposto questa nobile tradizione, senza concessioni alla nostalgia, ma trasformandola in una sfida culturale attualissima.

Il Supercineclub offre l’opportunità, a chi ama e frequenta da sempre il cinema, di rivedere pellicole cult con la maturità e lo spirito critico odierni. E fornisce ai più giovani l’occasione di conoscere attraverso il grande schermo, e non tramite le caotiche scelte della tv, i maestri del cinema e i film che hanno fatto la storia.

Le pellicole vengono proiettate con i migliori formati tecnici disponibili, la sera in lingua originale e con sottotitoli in italiano. Il pomeriggio, quando possibile, doppiati in italiano.

Ogni film è preceduto da una presentazione mirata a illustrare contesto storico, scelte espressive, informazioni sull’autore e  interpreti.

SUPERCINECLUB OTTAVA EDIZIONE

Terza tranche dall'8 maggio al 10 luglio 2023

8 maggio: TORO SCATENATO (Raging Bull, 1980, 128 min.) di Martin Scorsese, con Robert De Niro.
Riappare nella versione restaurata in 4K, il mitico personaggio di Jack La Motta nella interpretazione da Oscar di Robert De Niro. Martin Scorsese descrive magistralmente la parabola del pugile italo-americano dalla strada al firmamento della boxe e della società statunitense e poi la sua triste decadenza sportiva e personale, per colpa di limiti caratteriali e manie di persecuzione. Capolavoro che consegna alla storia del cinema un personaggio indelebile nella sua umanità in bilico tra speranza di riscatto e sofferenza.

22 maggio: LA MAMAN ET LA PUTAIN* (1973, 218 min.) di Jean Eustache, con Bernadette Lafont, Jean-Pierre Léaud, Françoise Lebrun, Isabelle Weingarten. Il film cult che ha segnato il passaggio tra la Nouvelle Vague e il cinema contemporaneo, una pellicola-evento che ha influenzato e ispirato decine di registi, un’opera scandalosa e senza falsi moralismi che ha anticipato la consapevolezza della morte delle utopie del Maggio francese e il rientro tra i ranghi della cultura borghese anche nei comportamenti sessuali dapprima rivoluzionari. La Maman e la putain, i due eterni poli speculari dell’immaginario maschile, è il vertice della produzione artistica del regista “maledetto” Jean Eustache prima del suicidio. Adesso, dopo essere rimasto a lungo invisibile, torna finalmente nel suo 50esimo anniversario in versione restaurata. Il triangolo tra il giovane indolente e disoccupato Alexandre, la matura Marie che lo sostenta e la spregiudicata Veronika, che si inserisce nel ménage, è il rovesciamento narrativo di Jules et Jim e ci conduce dai toni della commedia leggera alla cupezza del dramma esistenziale.

29 maggio: ROMA CITTÀ APERTA (1945, 100 min.) di Roberto Rossellini, con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Maria Michi, Marcello Pagliero, Nando Bruno. Versione restaurata del capolavoro di Rossellini, pietra miliare della stagione del neorealismo e del cinema di tutti i tempi, film osannato e amato in tutto il mondo. Durante i nove mesi del ’39, quelli dell’occupazione nazista a Roma, la polizia tedesca è sulle tracce di un capo della Resistenza. L’interpretazione di Anna Magnani, la forza espressiva di alcune scene entrate per sempre nell’empireo cinematografico, ne fanno, insieme al genio di Rossellini, una pellicola imprescindibile per chiunque si accosti al grande schermo.

5 giugno: FRATELLO, DOVE SEI? (O Brother, Where Art Thou?, 2000, 106 min.) di Joel e Ethan Coen, con George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson e John Goodman. Un gioiello dei fratelli Coen da rivedere e apprezzare. Everett Ulysses McGill è fuggito di prigione perché vorrebbe mettere le mani sul malloppo che dice di avere nascosto. Lo seguono, o meglio, sono costretti a seguirlo – perché legati, letteralmente, da un’unica catena da penitenziario – Pete e Delmar. Gag a successione e quadri amari nella grande cornice dell’America della Grande Depressione. Godibilissimo.

19 giugno: FURORE di John Ford (The Grapes of Wrath, 1940, 118 min.) con Henry Fonda, Jane Darwell, John Carradine. Dopo una settimana di pausa per lasciare spazio alla rassegna del nuovo cinema tedesco si ritorna al grande cinema d'autore con il capolavoro di John Ford che ricrea, con eccezionale intensità, il clima dell’omonimo capolavoro di John Steinbeck da cui è tratto. Qui l’America della Grande Depressione, viene raccontata, diversamente che dai fratelli Coen, con la struttura narrativa di un’opera epica. Un affresco corale di personaggi e vicissitudini umane magistrale nella sua impeccabile, rigorosa essenzialità. Il viaggio verso l’Eldorado californiano, a bordo di un vecchio camion, della famiglia contadina di Tom Joad (Henry Fonda), poi celebrato anche dalle ballate di Bruce Springsteen, è sia puro realismo sia metafora lirica della sorte di un intero Paese.

26 giugno: CASABLANCA (1942, 102 min.) di Michael Curtiz con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman. Non un celebre film ma il film per antonomasia. Non una bella storia d’amore ma l’archetipo delle love story cinematografiche di tutti i tempi. Non una coppia di attori straordinari, Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, ma le due star più iconiche di sempre. Non una suggestiva colonna sonora, ma il brano più celebrato nella storia del rapporto tra musica e grande schermo. E si potrebbe continuare. Riproponiamo eccezionalmente, nella versione appena restaurata, "Casablanca" di Michael Curtiz, il film delle iperboli, dei record, che occupa un posto indelebile nella cultura e nell’immaginario collettivo.

3 luglio: grande chiusura del Supercineclub con una settimana fatta di tre appuntamenti, e una nottata, all’insegna dell’horror d’autore. NON APRITE QUELLA PORTA (The Texas Chainsaw Massacre, 1974, 85 min.) di Tobe Hooper, con Marilyn Burns e Gunnar Hansen, è forse il film artisticamente più riuscito – e di sicuro tra i più celebri e ricordati – del genere che ha conquistato e affascinato una fetta crescente del pubblico giovanile ma non solo. Splendido horror dall’atmosfera malsana e angosciante, che suggerisce una violenza inaudita senza mai mostrarla del tutto. A Newton, nel Texas, un gruppo di giovani trascorre un agitato week end nel paese in cui sono state profanate, con conseguenze inimmaginabili, alcune tombe. La proiezione serale sarà seguita, in successione, dal secondo capitolo firmato dallo stesso Tobe Hooper: NON APRITE QUELLA PORTA 2, (The Texas Chainsaw Massacre 2, 1986, 96 min.)

10 luglio: PROFONDO ROSSO (1975, 123 min.) di Dario Argento con Daria Nicolodi, David Hemmings. Dai cult americani a quello italiano dell'horror per eccellenza. Torna, anche in questo caso in versione restaurata, il film che ha consacrato il genio maledetto di Dario Argento. La vicenda del pianista inglese che, per indagare sulla morte della sua vicina, si ritroverà avvinto da un turbine di sangue e paura. Con Profondo Rosso diamo arrivederci al nostro pubblico, in attesa della nona stagione del Supercineclub, all’insegna del sano brivido del grande cinema.

Due proiezioni: alle 18:00 in italiano (quando disponibile la versione doppiata e salvo diverse indicazioni di orario) e alle 21:00 in V.O. con sottotitoli in italiano. Alle 20:30 presentazione del film. Biglietti: 5 euro e 4 euro per gli under 30. Il programma è suscettibile di variazioni. *La proiezione pomeridiana del film LA MAMAN ET LA PUTAIN sarà alle 17:00, sempre in lingua originale con sottotitoli in italiano.


PROIEZIONI SUPERCINECLUB OTTAVA STAGIONE 2022-2023


Prima tranche, dal 26 settembre al 12 dicembre 2022

26 settembre: M Il mostro di Dusseldorf  (M, 1931), di Fritz Lang con Peter Lorre, Otto Wernicke. Uno dei film più celebri di tutti i tempi, capostipite del noir, del thriller, ma anche folgorante esplorazione sociologica e psicologica. Il maestro Fritz Lang, nella sua prima pellicola sonora, mette in scena con effetti straordinari la caccia di un’intera città a un maniaco che uccide bambine.

3 ottobre: Videodrome (Videodrome, 1983) di David Cronenberg con James Woods, Deborah Harry. Il profetico e visionario film di Cronenberg sulle alterazioni tra realtà fisica e virtuale, le ibridazioni tra uomo e macchina, i labili confini tra sesso e morte. Il proprietario di un canale porno crede di scoprire un’emittente clandestina che mette in rete ogni tipo di atrocità. Restaurato dalla Cineteca di Bologna.

10 ottobre: Psycho (Psycho, 1960) di Alfred Hitchcock con Anthony Perkins, Janet Leigh. Non un semplice film ma un monumento nell’immaginario collettivo e nella storia del cinema e della psicologia. Cosa avviene davvero nel motel dell’Arizona gestito da un timido giovane? La Cineteca di Bologna ha restaurato la pellicola che ha infranto ogni regola per imporre un nuovo modo di girare e narrare.

17 ottobre: Otto e mezzo (1963) di Federico Fellini con Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Claudia Cardinale. Il film in cui il genio di Fellini ha potuto spaziare senza limiti. L’opera completa tra autobiografia, fantasia, onirismo e riflessione del regista italiano più internazionale. Vincitore di due Oscar, restaurato dalla Cineteca di Bologna. Un regista in crisi creativa ed esistenziale “mette in scena” la sua vita in una visionaria stazione termale.

24 ottobre: Il matrimonio di Maria Braun (Die Ehe der Maria Braun,1979) di Rainer Warner Fassbinder con Hanna Schygulla, Klaus Loewitsch. Primo film della rassegna sul grande regista tedesco organizzata dal Rouge et Noir con il Goethe Institut e l’Associazione Lumpen. Il disfacimento dei valori nazionali e personali nella vicenda di una coppia tedesca separata subito dalla tragedia della seconda guerra mondiale. Amanti, delitti, orgoglio e sensi di colpa in un capolavoro di romanticismo cinico e perturbante.

7 novembre: Mr. Klein (Mr. Klein, 1976) di Joseph Losey con Alain Delon, Jeanne Moreau. In collaborazione con l’Institut  français, uno dei film più impeccabili di Losey. Nella cornice dell’occupazione nazista di Parigi, un usuraio è perseguitato dall’omonimia con un ebreo suo sosia. Il destino tesserà una trama paradossale e un finale emblematico.

14 novembre: Amores Perros (Amores perros, 2000) di Alejandro González Iñárritu con Gael Garcia Bernal, Goya Toledo. Il primo film della trilogia che ha imposto Iñárritu, e con lui il nuovo cinema messicano, all’attenzione mondiale e come fenomeno cult. Ambientati nella tentacolare megalopoli di Città del Messico, tre episodi diversi ma confluenti, con diversi sfondi sociali, che intrecciano amori, cani, sogni, riscatto, luci e soprattutto ombre e violenze.

21 novembre: La valle dell'Eden (East of Eden, 1955) di Elia Kazan con James Dean, Julie Harris. Un capolavoro letterario (quello di John Steinbeck), una firma prestigiosa (quella del regista Elia Kazan), un interprete leggendario (la prima apparizione come protagonista di James Dean): un mix che rende “La valle dell’Eden” un classico intramontabile. Drammi familiari e storici vissuti da un adolescente inquieto nella California dei primi del Novecento.

28 novembre: Légami  (Atame!, 1990) di Pedro Almodóvar con Antonio Banderas, Victoria Abril. L’amore nella versione laica, dissacratoria, senza moralismi e stereotipi, tipica di Almodóvar. Un giovane dimesso da un ospedale psichiatrico rapisce la pornostar di cui si è invaghito. Prevarrà il sentimento. Film che sancisce la raggiunta maturità espressiva del regista spagnolo destinato al successo internazionale.

5 dicembre: Storia d'amore di Citto Maselli, ospite speciale al Rouge et Noir Valeria Golino, protagonista del film.

12 dicembre: Singin' in the Rain di Stanley Donen e Gene Kelly, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Versione restaurata

 

Due proiezioni: alle 18:00 in italiano (quando disponibile il film in versione doppiata) e alle 21:00 in lingua originale con sottotitoli in italiano. Alle 20:30 ingresso in sala e presentazione del film. Biglietti: 5 euro e 4 euro per gli under 30. Il programma è suscettibile di variazioni.

9 GENNAIO: ZABRISKIE POINT (Zabriskie Point, 1970, 111 min.) di Michelangelo Antonioni, con Mark Frechette e Daria Halprin. Il mitico film della generazione degli anni ’70. La pellicola americana di Antonioni è una lettura onirica e utopica della contestazione studentesca, dai campus alla fuga nel deserto. Un cult imperdibile accompagnato anche dalla celeberrima colonna sonora che comprende brani dei Pink Floyd scritti appositamente per il film.
16 GENNAIO: STRADE PERDUTE (Lost Highway, 1996, 134 min., RESTAURATO) di David Lynch, con Bill Pullman e Patricia Arquette. Un film allo stesso tempo patinato e dark, meravigliosamente perturbante; una delle migliori prove di Lynch attraversata da ogni genere di paradosso logico e da narrazioni a più livelli che si avvitano dentro una spirale intrecciata e criptica. Il film più sofferto e instabile del visionario regista americano. Restaurato in 4K da The Criterion Collection con la supervisione di Lynch stesso.
23 GENNAIO: QUESTA È LA MIA VITA (Vivre sa vie, 1962, 85 min.) di Jean-Luc Godard, con Anna Karina, Sady Rebbot. L’attrice iconica della Nouvelle Vague, Anna Karina, nel film più maturo e impeccabile del primo, creativo, dirompente, periodo artistico di Godard. La vita di Nanà, che sceglie di prostituirsi, ritratta in 12 quadri. Frammenti perfettamente integrati che spaziano su diversi registri tematici ed espressivi senza mai cedere al moralismo. In collaborazione con l’Institut Francais.
30 GENNAIO: CANE RANDAGIO (Nora Inu, 1949, 122 min.) di Akira Kurosawa con Toshiro Mifune. Un sorprendente e poco conosciuto gioiello del grande regista giapponese. Un film tra neorealismo e atmosfere chandleriane in una Tokyo cupa e inedita, quella del dopoguerra. Un dolente investigatore esplora i bassifondi della capitale alla ricerca della pistola che gli è stata rubata. Troverà il colpevole ma la morale non sarà scontata.
6 FEBBRAIO: SCIUSCIÀ (Sciuscià, 1946, 93 min., RESTAURATO) di Vittorio De Sica, con Franco Interlenghi e Rinaldo Smordoni. Vita di strada, riformatorio e fuga di due piccoli lustrascarpe romani. De Sica e Zavattini, ruvidezza ancora intrisa di guerra, incedere fiabesco. Capolavoro d'umanesimo neorealista, vinse l’Oscar per il miglior film straniero. Restaurato in 4K da The Film Foundation e Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con Orium S.A., presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.
13 FEBBRAIO: LOLITA (Lolita, 1962, 152 min.) di Stanley Kubrick, con James Mason e Shelley Winters. Tratto dall’omonimo romanzo di Vladimir Nabokov che scrisse anche la sceneggiatura del capolavoro in pellicola diretto da Kubrick. Magistrale la costruzione narrativa e la cinica rappresentazione della miseria morale dei personaggi.
20 FEBBRAIO: BUENA VISTA SOCIAL CLUB (Buena Vista Social Club, 1998, 105 min.) di Wim Wenders con Ry Cooder e Ruben Gonzales. Wenders e la leggendaria band cubana: non un semplice film musicale, ma un profondo atto d’amore per qualcosa che si sta perdendo. Forse una generazione con le sue sonorità, forse un paese, o forse ancora un sogno. In collaborazione con il Goethe-Institut Palermo.
27 FEBBRAIO: ROCCO E I SUOI FRATELLI (Rocco e i suoi fratelli, 177 min. RESTAURATO) di Luchino Visconti, con Alain Delon, Annie Girardot, Claudia Cardinale. Capolavoro di Visconti, capolavoro del neorealismo, capolavoro del cinema mondiale. Ispirato ai racconti de Il ponte della Ghisolfa di Giovanni Testori, una tragedia in cinque atti, ognuno dei quali prende il nome da uno dei fratelli Parondi (Vincenzo, Simone, Rocco, Ciro, Luca). Protagonisti sono “i vinti”, ma qui vinte non sono solo le persone, è una civiltà che sta per essere annientata. Restaurato in 4K da Cineteca di Bologna in collaborazione con Titanus.
6 MARZO: I GUERRIERI DELLA NOTTE (The Warriors, 1979, 92 min. RESTAURATO) di Walter Hill, con Michael Beck e Roger Hill. Quasi un “fumetto dark”: l’attraversamento che conduce la banda dei Warriors dal Bronx a Coney Island, mentre tutte le altre street gang sono alle loro calcagna. Film epico ed epocale: le bande di ribelli replicano il clima di (vera) paura che all'epoca regnava nelle strade di New York. Successo divenuto culto, imitazioni a non finire.
13 MARZO: NEW YORK NEW YORK (New York, New York, 1977, 153 min.) di Martin Scorsese con Robert De Niro, Liza Minnelli. La rilettura del musical fatta da Scorsese con un linguaggio tecnico e narrativo elegante e moderno. Sul filo conduttore del tormentato matrimonio tra due artisti – lui jazzista, lei cantante – la vibrante e appassionata ricostruzione dell’ultimo dopoguerra americano fra contraddizioni e ambizioni frustrate.
20 MARZO: TESTIMONE D’ACCUSA (Witness for the Prosecution, 1957, 115 min.) di Billy Wilder con Marlene Dietrich e Tyrone Power. Da una commedia di Agatha Christie. Trama ricca di colpi di scena come poche altre nella storia del cinema. Un avvocato prossimo al ritiro si appassiona al caso di una donna che con la propria testimonianza potrebbe far condannare il marito accusato di omicidio. Un bella pagina di storia del cinema.
27 MARZO: LA MONTAGNA SACRA (The Holy Mountain, 1973, 115 min.) di Alejandro Jodorowsky con Horacio Salinas, Alejandro Jodorowsky. Evento eccezionale del Supercineclub: in collegamento con il nostro pubblico da Parigi uno dei registi più amati e “scandalosi” di sempre, Jodorowsky, presenta uno dei suoi film che hanno fatto epoca. La Montagna sacra è un complesso, visionario, sconcertante, simbolico, percorso mistico e iperrealistico di un gruppo di personaggi alla ricerca del segreto dell’immortalità.
3 APRILE: ÈL (Èl, 1953, 92 min RESTAURATO.) di Luis Buñuel, con Arturo de Córdova, Delia Garces, Luis Beristan. 70° anniversario per uno dei film più significativi del periodo messicano del grande regista spagnolo. Da molti considerato il capolavoro di Buñuel, è sicuramente uno dei suoi film più complessi, caratterizzato da un narrazione tesa ed ellittica che si conclude con una delle più inquietanti scene finali mai girate. Restaurato in 4K. Serata in collaborazione con la Cineteca di Bologna e con l’Instituto Cervantes di Palermo.

8 maggio: TORO SCATENATO (Raging Bull, 1980, 128 min.) di Martin Scorsese, con Robert De Niro.
Riappare nella versione restaurata in 4K, il mitico personaggio di Jack La Motta nella interpretazione da Oscar di Robert De Niro. Martin Scorsese descrive magistralmente la parabola del pugile italo-americano dalla strada al firmamento della boxe e della società statunitense e poi la sua triste decadenza sportiva e personale, per colpa di limiti caratteriali e manie di persecuzione. Capolavoro che consegna alla storia del cinema un personaggio indelebile nella sua umanità in bilico tra speranza di riscatto e sofferenza.

22 maggio: LA MAMAN ET LA PUTAIN* (1973, 218 min.) di Jean Eustache, con Bernadette Lafont, Jean-Pierre Léaud, Françoise Lebrun, Isabelle Weingarten. Il film cult che ha segnato il passaggio tra la Nouvelle Vague e il cinema contemporaneo, una pellicola-evento che ha influenzato e ispirato decine di registi, un’opera scandalosa e senza falsi moralismi che ha anticipato la consapevolezza della morte delle utopie del Maggio francese e il rientro tra i ranghi della cultura borghese anche nei comportamenti sessuali dapprima rivoluzionari. La Maman e la putain, i due eterni poli speculari dell’immaginario maschile, è il vertice della produzione artistica del regista “maledetto” Jean Eustache prima del suicidio. Adesso, dopo essere rimasto a lungo invisibile, torna finalmente nel suo 50esimo anniversario in versione restaurata. Il triangolo tra il giovane indolente e disoccupato Alexandre, la matura Marie che lo sostenta e la spregiudicata Veronika, che si inserisce nel ménage, è il rovesciamento narrativo di Jules et Jim e ci conduce dai toni della commedia leggera alla cupezza del dramma esistenziale.

29 maggio: ROMA CITTÀ APERTA (1945, 100 min.) di Roberto Rossellini, con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Maria Michi, Marcello Pagliero, Nando Bruno. Versione restaurata del capolavoro di Rossellini, pietra miliare della stagione del neorealismo e del cinema di tutti i tempi, film osannato e amato in tutto il mondo. Durante i nove mesi del ’39, quelli dell’occupazione nazista a Roma, la polizia tedesca è sulle tracce di un capo della Resistenza. L’interpretazione di Anna Magnani, la forza espressiva di alcune scene entrate per sempre nell’empireo cinematografico, ne fanno, insieme al genio di Rossellini, una pellicola imprescindibile per chiunque si accosti al grande schermo.

5 giugno: FRATELLO, DOVE SEI? (O Brother, Where Art Thou?, 2000, 106 min.) di Joel e Ethan Coen, con George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson e John Goodman. Un gioiello dei fratelli Coen da rivedere e apprezzare. Everett Ulysses McGill è fuggito di prigione perché vorrebbe mettere le mani sul malloppo che dice di avere nascosto. Lo seguono, o meglio, sono costretti a seguirlo – perché legati, letteralmente, da un’unica catena da penitenziario – Pete e Delmar. Gag a successione e quadri amari nella grande cornice dell’America della Grande Depressione. Godibilissimo.

19 giugno: FURORE di John Ford (The Grapes of Wrath, 1940, 118 min.) con Henry Fonda, Jane Darwell, John Carradine. Dopo una settimana di pausa per lasciare spazio alla rassegna del nuovo cinema tedesco si ritorna al grande cinema d'autore con il capolavoro di John Ford che ricrea, con eccezionale intensità, il clima dell’omonimo capolavoro di John Steinbeck da cui è tratto. Qui l’America della Grande Depressione, viene raccontata, diversamente che dai fratelli Coen, con la struttura narrativa di un’opera epica. Un affresco corale di personaggi e vicissitudini umane magistrale nella sua impeccabile, rigorosa essenzialità. Il viaggio verso l’Eldorado californiano, a bordo di un vecchio camion, della famiglia contadina di Tom Joad (Henry Fonda), poi celebrato anche dalle ballate di Bruce Springsteen, è sia puro realismo sia metafora lirica della sorte di un intero Paese.

26 giugno: CASABLANCA (1942, 102 min.) di Michael Curtiz con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman. Non un celebre film ma il film per antonomasia. Non una bella storia d’amore ma l’archetipo delle love story cinematografiche di tutti i tempi. Non una coppia di attori straordinari, Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, ma le due star più iconiche di sempre. Non una suggestiva colonna sonora, ma il brano più celebrato nella storia del rapporto tra musica e grande schermo. E si potrebbe continuare. Riproponiamo eccezionalmente, nella versione appena restaurata, "Casablanca" di Michael Curtiz, il film delle iperboli, dei record, che occupa un posto indelebile nella cultura e nell’immaginario collettivo.

3 luglio: grande chiusura del Supercineclub con una settimana fatta di tre appuntamenti, e una nottata, all’insegna dell’horror d’autore. NON APRITE QUELLA PORTA (The Texas Chainsaw Massacre, 1974, 85 min.) di Tobe Hooper, con Marilyn Burns e Gunnar Hansen, è forse il film artisticamente più riuscito – e di sicuro tra i più celebri e ricordati – del genere che ha conquistato e affascinato una fetta crescente del pubblico giovanile ma non solo. Splendido horror dall’atmosfera malsana e angosciante, che suggerisce una violenza inaudita senza mai mostrarla del tutto. A Newton, nel Texas, un gruppo di giovani trascorre un agitato week end nel paese in cui sono state profanate, con conseguenze inimmaginabili, alcune tombe. La proiezione serale sarà seguita, in successione, dal secondo capitolo firmato dallo stesso Tobe Hooper: NON APRITE QUELLA PORTA 2, (The Texas Chainsaw Massacre 2, 1986, 96 min.)

10 luglio: PROFONDO ROSSO (1975, 123 min.) di Dario Argento con Daria Nicolodi, David Hemmings. Dai cult americani a quello italiano dell'horror per eccellenza. Torna, anche in questo caso in versione restaurata, il film che ha consacrato il genio maledetto di Dario Argento. La vicenda del pianista inglese che, per indagare sulla morte della sua vicina, si ritroverà avvinto da un turbine di sangue e paura. Con Profondo Rosso diamo arrivederci al nostro pubblico, in attesa della nona stagione del Supercineclub, all’insegna del sano brivido del grande cinema.


PROIEZIONI SUPERCINECLUB SETTIMA STAGIONE - 2021-2022


PRIMA TRANCHE SETTIMA EDIZIONE SUPERCINECLUB | 11 OTTOBRE - 13 DICEMBRE 2021 

11 OTTOBRE: IL DELITTO PERFETTO (Dial M for Murder, 1954) di Alfred Hitchcock con Grace Kelly, Ray Milland. Uno dei classici della storia del thriller, uno dei film più celebri del maestro della suspense. Un ex campione sportivo per liberarsi della moglie ordisce un piano accuratissimo e assolda un killer. Ma…

18 OTTOBRE: NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI? (They Shoot Horses, Don’t They?, 1969) di Sydney Pollack con Jane Fonda, Michael Sarrazin. Una appassionata, disperata, sfiancante maratona di ballo nella California anni ’30 per vincere un premio da 1500 dollari. Un ritratto umano caustico e lirico assieme nel periodo della Grande Depressione. Film cult della New Hollywood.

25 OTTOBRE: EFFETTO NOTTE (RESTAURATO) (La nuit américaine, 1973) di François Truffaut con François Truffaut, Jacqueline Bisset. Il gioiello premio Oscar del regista francese portato a nuova vita dalla Cineteca di Bologna. Un film dentro un altro film in cui Truffaut mette in scena, incrociandoli amabilmente, episodi e retroscena di un set cinematografico, insieme con i vissuti personali degli attori impegnati sul set.

8 NOVEMBRE: ACCATTONE (1961) di Pier Paolo Pasolini con Franco Citti, Franca Pasut. Il capolavoro che segna l’esordio cinematografico del grande intellettuale. Le miserie e i fulgori umani delle borgate ritratti con un linguaggio asciutto e lirico che segna indelebilmente una nuova stagione del cinema italiano dopo il neorealismo.

15 NOVEMBRE: MULHOLLAND DRIVE (RESTAURATO) (Mulholland Drive, 2001) di David Lynch con Naomi Watts, Laura Harring. Aperto a mille letture ma amato, il film di Lynch è diventato un cult per il pubblico giovanile. “Una storia d’amore nella città dei sogni”, lo ha definito il regista ma è molto di più. In uno stile visionario, conturbante ed elegante, l’intreccio delle storie di un’aspirante attrice e di una misteriosa donna che ha perso la memoria.

22 NOVEMBRE: IL MISTERO DEL FALCO (The Maltese Falcon, 1941) di John Huston con Humphrey Bogart, Mary Astor. Un’affascinante cliente si rivolge al detective Sam Spade per recuperare una statuetta di valore sulle cui tracce è anche il gangster Joel Cairo. Tratto da Dashiell Hammett, il mitico film di Huston che ha fatto da apripista all’epoca d’oro del cinema noir hollywoodiano e consacrato l’icona Bogart.

29 NOVEMBRE: ARANCIA MECCANICA (A Clockwork Orange, 1971) di Stanley Kubrick con Malcolm McDowell, Patrick Magee. Nel cinquantesimo anniversario dall’uscita torna uno dei film più famosi del cinema, l’opera shock di Kubrick sulla società postmoderna. I temi della violenza, della libertà di scelta, del cinismo del potere e dell’impossibilità a realizzarsi nelle efferate vicissitudini di una gang giovanile.

6 DICEMBRE: VIALE DEL TRAMONTO (Sunset Boulevard, 1950) di Billy Wilder con Gloria Swanson, William Holden, Erich von Stroheim. Un monumento del grande cinema, il film con il quale Wilder ha messo a nudo impietosamente il lato oscuro della macchina dei sogni e del fatuo mondo hollywoodiano. Uno sceneggiatore opportunista gode dei favori di una diva in decadenza. Denaro, successo, illusioni e morte.

13 DICEMBRE: LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO (The Purple Rose of Cairo, 1985) di Woody Allen con Mia Farrow, Jeff Daniels. L’atto d’amore del regista newyorkese alla settima arte in uno dei suoi film più delicati, trasognati e ironici. Una giovane donna degli anni Trenta che trascorre le sue giornate al cinema viene magicamente sedotta dal protagonista di una pellicola che “esce” dallo schermo e fugge con lei.

10 GENNAIO: VAMPYR (RESTAURATO) (1931) di Carl Theodor Dreyer con Julien West, Henriette Gérard. Un capolavoro di fantasia e visionarietà che ha fatto la storia del cinema e che continua a sorprendere per la sua perfezione linguistica e la straordinaria abilità tecnica. Regole di genere infrante: il vampiro è una donna e le ambientazioni prevalentemente diurne. Colonna sonora interamente rinnovata grazie al restauro della Cineteca di Bologna.

17 GENNAIO: PAPER MOON - OMAGGIO A BOGDANOVICH

24 GENNAIO: L’OMBRA DEL DUBBIO (Shadows of a Doubt, 1943) di Alfred Hitchcock con Joseph Cotten, Teresa Wright). Il maestro del thriller gioca stavolta con la storia di un amore impossibile, quello di una ragazza che si innamora di un gentiluomo che è in realtà un assassino seriale. Il volto seducente e perfino simpatico del Male.

31 GENNAIO: LA DONNA È DONNA (Une femme est une femme, 1961) di Jean-Luc Godard con Anna Karina, Jean-Paul Belmondo, Jeanne Moreau. “Musicale – Sentimentale – teatrale – Genere Lubitsch”: così nei titoli di testa Godard definisce il suo film, una sofisticata e gustosa commedia (l’unica della sua carriera), atto d’amore per il cinema musicale americano e titolo di primo piano della Nouvelle Vague. Una stripteuse che vuole un figlio dal marito lo provoca sino a coinvolgerlo in un incrocio di tradimenti.

7 FEBBRAIO: CARNE TREMULA: (Carne trémula, 1997), di Pedro Almodovar con Liberto Raval, Francesca Neri, Javier Bardem. Un uomo, ingiustamente condannato per aver ferito un poliziotto, diventa l’amante della moglie della sua presunta vittima e provocherà la crisi di coppia della donna che corteggiava. Liberamente tratto da un romanzo di Ruth Rendell, Almodovar mescola commedia e noir per raccontare la Spagna che si libera dal franchismo.

14 FEBBRAIO: L’ESORCISTA (The Esorcist, 1973) di William Friedkin con Linda Blair, Max von Sydow. Presto circondato dalla fama leggendaria di film “maledetto”, L’Esorcista è il più celebre film horror del cinema moderno. La storia della ragazzina posseduta dal diavolo e oggetto di drammatici tentativi di “liberazione” ha sconvolto le platee di tutto il mondo. Il ritratto di una società che vuole sfuggire ai propri incubi reali creando mostri immaginari.

21 FEBBRAIO: LA SERA DELLA PRIMA (Opening Night, 1977) di John Cassevetes con Gena Rowlands, John Cassavetes. Uno dei film più belli del regista punta di diamante del cinema underground americano. Un’attrice teatrale, sconvolta dall’incidente mortale di una sua fan, riesce a superare il trauma grazie al ritorno sul palcoscenico. Gioco di specchi tra realtà e finzione, vita e teatro. Indimenticabile interpretazione della Rowlands.

28 FEBBRAIO: IL PADRINO di Francis Ford Coppola proiezione speciale 50esimo anniversario

7 MARZO: MAMMA ROMA di Pier Paolo Pasolini, proiezione speciale in versione restaurata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna

14 MARZO: LO SPACCONE (The Hustler, 1961) di Robert Rossen con Paul Newman, Piper Laurie. Il film cult dove le palle del biliardo diventano metafora delle sfide, dei sogni, degli incontri e scontri dell’esistenza. Eddie Felson (il magnetico Paul Newman) impegna tutto se stesso per sconfiggere il campione ma perde intanto l’amore e scopre che la vita è un gioco inutile. Pessimismo e sentimenti, suspense e sorrisi amari.

21 MARZO: PERSONA (Persona, 1966) di Ingmar Bergman con Liv Ullmann, Bibi Andersson. Il rapporto sempre più intenso tra due donne, un’attrice che ha perso la parola e la sua loquace infermiera, è l’instabile ossimoro che permette un’introspezione speculare sulla vita, sull’arte, sulle identità e sull’esistenza. Uno dei gioielli, anche formali, del grande regista svedese.

28 MARZO: LISBON STORY di Wim Wenders (1994). L’atto d’amore di Wim Wenders nei confronti del Cinema, suggellato anche dalla dedica a Federico Fellini, da poco scomparso. Non è la prima volta che Wenders si affida all’improvvisazione, alla spontaneità, facendo diventare un film gli appunti visivi su una città europea.

4 APRILE: UNA STORIA VERA di David Lynch (The Straight Story, 1999). Un on the road movie, come nella grande tradizione americana, ma senza bolidi roboanti nelle highway e neanche galoppate nelle praterie: il viaggio in questione, 400 chilometri dallo Iowa al Wisconsin, avviene a passo di lumaca. Per la precisione, a bordo di un tosaerba da giardino.

11 APRILE: LE RELAZIONI PERICOLOSE (Dangerous Liaisons, 1988) di Stephen Frears con Glenn Close, John Malkovich, Michelle Pfeiffer, Uma Thurman. Tratto dal celebre capolavoro di Pierre Choderlos de Laclos, gli intrecci passionali ed erotici della Francia di fine Settecento che ruotano intorno alla figura di un’aristocratica libertina. Magistrale ritratto di un’epoca e dell’animo umano nell’esordio hollywoodiano del brillante regista inglese.

2 maggioIL SERVO (The Servant, 1963, 116 min.) di Joseph Losey con Dirk Bogarde e Sarah Miles. Quando il servo scopre di essere indispensabile ribalta il suo rapporto di potere col padrone. L’assunto hegeliano nella sceneggiatura di Harold Pinter diventa il capolavoro di Joseph Losey con uno straordinario Dirk Bogarde; un perverso e intrigante quadrato relazionale antesignano di Parasite. In collaborazione con la cineteca di Bologna, restaurato in 4K nel 2021.

9 maggioL’ULTIMA MINACCIA (Deadline – U.S.A., 1952, 87 min.) di Richard Brooks con Humphrey Bogart, Ethel Barrymore, Kim Hunter. In collaborazione con il gruppo di giornalisti di “È sempre L’Ora”, serata dedicata al mitico quotidiano di Palermo a trent’anni dalla cessazione delle pubblicazioni. Il classico di Richard Brooks con l’iconico Humphrey Bogart nei panni di un direttore che si oppone alla vendita del suo giornale e ingaggia una strenua lotta contro la criminalità organizzata. Da qui la leggendaria frase «È la stampa bellezza. E tu non puoi farci niente».

16 maggioIL FIORE DELLA MILLE UNA NOTTE (Il fiore delle mille e una notte, 1974, 129 min.) di Pier Paolo Pasolini con Ninetto Davoli e Franco Citti. Dal capolavoro assoluto della cultura orientale il film più lirico, delicato ed elegante di PPP. L’ultimo tassello della “Trilogia della vita” è anche quello dove forse si esprime più poeticamente il senso dell’utopia pasoliniana, evocando una dimensione popolare e fantastica.

23 maggioTRE COLORI-FILM BIANCO (Trois couleurs: Blanc, 1994, 92 min.) di Krzysztof Kieślowski con Zbigniew Zamachowski Julie Delpy. Secondo colore della trilogia del regista polacco è il bianco, l’uguaglianza. Film Bianco racconta il tormento di un uomo innamorato della moglie che gli intenta una causa di divorzio per impotenza. Da lì il suo desiderio di riscatto che lo porterà a ideare un progetto estremo che cambierà la sua vita.

30 maggioMORTE A VENEZIA (Morte a Venezia, 1971, 130 min.) di Luchino Visconti con Dirk Bogarde, Romolo Valli, Mark Burns, Nora Ricci, Marisa Berenson, Björn Andrésen. Due capolavori in uno: la celeberrima novella di Thomas Mann e la magistrale trasposizione cinematografica di uno dei più raffinati autori italiani, Luchino Visconti.

6 giugnoI DUELLANTI (The Duellist, 1977, 100 min.) di Ridley Scott con Keith Carradine e Harvey Keitel. Il primo capolavoro del regista di Blade RunnerI duellanti, tratto da un racconto di Joseph Conrad, è ambientato in epoca napoleonica e racconta la feroce rivalità di due ufficiali francesi che si sfidano per tutta la loro esistenza.

13 giugnoUCCELLACCI E UCCELLINI (1966, 87 min) di Pier Paolo Pasolini con Totò e Ninetto Davoli. Restaurato in 4K nel 2020 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Compass Film e Istituto Luce-Cinecittà presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Il viaggio picaresco di un padre e un figlio (la splendida, inattesa coppia Totò-Ninetto Davoli), accompagnati da un corvo parlante, lungo le strade dell'Italia del boom economico e della Nuova Preistoria. Con le musiche di Ennio Morricone.


PROIEZIONI SUPERCINECLUB SESTA STAGIONE - 2020-2021


SUPERCINECLUB SESTA EDIZIONE, DAL 21 SETTEMBRE AL 21 DICEMBRE 2020 [LE PROIEZIONI SUCCESSIVE AL 26 OTTOBRE 2020 SONO STATE ANNULLATE O POSTICIPATE PER VIA DEL PROVVEDIMENTO DI CHIUSURA DEI CINEMA A CAUSA DELLA PANDEMIA COVID 19]
21 SETTEMBRE: WOODSTOCK (1970) di Michael Wadleigh. 50 anni dopo l’uscita sugli schermi, l’edizione director's cut del più celebre doc musicale di tutti i tempi, quello che consacrò l’utopia di “tre giorni di pace, amore e musica” di cinquecentomila giovani. Sul palco, tra gli altri, Jimi Hendrix, Santana, Janis Joplin, Who, Ten Years After, Crosby Stills & Nash, Joe Cocker, Jefferson Airplane, Joan Baez. Proiezione unica alle 21.
28 SETTEMBRE: ELEPHANT MAN (The Elephant Man, 1980) di David Lynch con Anthony Hopkins, Anne Bancroft. Capolavoro di Lynch nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. La dolorosa vicenda di un uomo orribilmente deformato da una malattia nella Londra vittoriana diventa commovente e intensa metafora sulla mostruosità dei pregiudizi.
5 OTTOBRE: IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE (The Postman Always Rings Twice, 1981) di Bob Rafelson con Jack Nicholson, Jessica Lange. Un vagabondo irrompe nella vita di una coppia californiana: diventa amante e complice di lei per far fuori il marito. Un classico noir di James Cain, più volte trasferito sullo schermo, qui con la sceneggiatura di David Mamet. Suscitarono clamore le torride scene di sesso.
12 OTTOBRE: CARO DIARIO (1993) di e con Nanni Moretti. Restaurato dalla Cineteca di Bologna, il film con il quale Moretti conquistò Cannes e un posto d’onore nel cinema d’autore. Non semplici appunti diaristici di “uno splendido quarantenne” ma la poesia dei luoghi, delle memorie e dei sentimenti di una generazione. Memorabili la passeggiata in Vespa nella Ostia di Pasolini e l’episodio girato a Lipari.
19 OTTOBRE: LA GRANDE ILLUSIONE (La Grande illusion, 1937) di Jean Renoir con Jean Gabin, Pierre Fresnay. Definito “uno dei più bei film pacifisti mai girati”, il film Oscar di Renoir è tra i classici imperdibili della storia del cinema. Prigionieri in una fortezza durante la grande guerra, due ufficiali francesi incontrano il capitano tedesco che li ha catturati. I valori dell’amicizia e della solidarietà contro la ferocia bellica.
26 OTTOBRE: FAHRENHEIT 451 (1966) di Francois Truffaut con Oscar Werner, Julie Christie. I libri vengono vietati e mandati al rogo. Ai ribelli non rimane altro che impararli a memoria. La visione distopica e per certi versi profetica del padre della fantascienza Ray Bradbury (nel centenario della sua nascita) nella celebre versione cinematografica fatta da Truffaut.
2 NOVEMBRE: NOSFERATU, IL PRINCIPE DELLA NOTTE (Nosferatu, Phantom der Nacht, 1979) di Werner Herzog con Klaus Kinski, Isabelle Adjani. “Ci sono cose molto più orribili della morte: durare attraverso i secoli, sperimentando ogni giorno le stesse futili cose”: il grande autore tedesco fa il remake del cult di Murnau regalandoci un memorabile Nosferatu intimista e dolente davanti alla diafana bellezza della Adjani.
9 NOVEMBRE: FLASHDANCE (1983) di Adrian Lyne con Jennifer Beals, Michael Nouri. La favola moderna della bella operaia di Pittsburgh che sogna di diventare ballerina e intanto conquisterà il cuore del suo ingegnere-capo. Capostipite di tanti film e serie tv di genere, pellicola intelligente e gradevole con indimenticabili scene musicali e di danza.
16 NOVEMBRE: L’INFERNALE QUINLAN (Touch of Evil, 1958) di Orson Welles, con Charles Heston, Orson Welles, Janet Leigh. Il monumentale film di Welles, considerato una pietra miliare del cinema. Noir e dramma, scontro di psicologie e di etiche, geniale linguaggio cinematografico. Welles è un autoritario poliziotto pronto a ricorrere a ogni illecito pur di far trionfare le sue intuizioni investigative.
23 NOVEMBRE: AMERICAN BEAUTY (1999) di Sam Mendes con Kevin Spacey, Annette Bening. Il folgorante esordio di Mendes premiato con cinque Oscar. I turbamenti di un capofamiglia americano di mezza età e classe media di fronte a un’adolescente amica della figlia. Non solo una demistificazione della morale borghese americana ma una riflessione satirica e profonda su amore, sessualità, famiglia.
30 NOVEMBRE: RAN (1985) di Akira Kurosawa con Tatsuya Nakadai, Akira Terao. Il cinema del grande autore giapponese nel pieno del suo splendore visionario e della sua potenza espressiva. Rilettura del Re Lear di Shakespeare dentro la tradizione culturale nipponica, Ran racconta il viaggio verso la follia di un monarca che ha deciso di dividere il suo regno tra i suoi tre figli presto in guerra con lui e tra di loro.
14 DICEMBRE: IO TI SALVERO’ (Spellbound, 1945) di Alfred Hitchcock con Ingrid Bergman, Gregory Peck. Una delle più celebri pellicole del maestro della suspense, denso di rimandi psicoanalitici, nonché una delle più celebrate storie d’amore. Uno psicopatico che si ritrova nel ruolo di direttore di una clinica, convinto di aver ucciso il vero direttore, sarà salvato da una bella collega che lo condurrà alla verità sull’assassinio.
21 DICEMBRE: LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO (The Purple Rose of Cairo, 1985) di Woody Allen con Mia Farrow, Jeff Daniels. Uno dei più bei omaggi al grande schermo mai realizzati. Allen incanta, abbattendo i limiti tra realtà e finzione, nel raccontare la storia di una donna infelice che guarda sempre lo stesso film sino a quando l’attore amato esce dallo schermo e fugge con lei ricercato dalla polizia.
Due proiezioni: alle 17.30 doppiata in italiano (quando disponibile) e alle 21.00 in lingua originale con sottotitoli in italiano. Alle 20.30 la presentazione del film.
Biglietti: 5 euro e 4 euro per gli under 30. Il programma è suscettibile di variazioni.
Considerata la ridotta capienza della sala, causa covid, è consigliata la prenotazione whatsapp al numero +39 366 98 55 129.

PROIEZIONI SUPERCINECLUB QUINTA STAGIONE - 2019-2020


16 SETTEMBRE: LE IENE (Reservoir Dogs, 1992) di Quentin Tarantino con Harvey Keitel, Tim Roth. L’esordio, e subito roboante, del regista americano forse oggi più amato. Il film che ha inventato uno stile da più parti imitato ma irraggiungibile. Le tensioni all’interno di una banda di rapinatori dopo un colpo andato a vuoto in un racconto mozzafiato e interpretato superbamente. Una rilettura indispensabile alla vigilia dell’uscita al Rouge et Noir dell’ultimo attesissimo Tarantino: C’era una volta… a Hollywood.
23 SETTEMBRE: LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE (Vertigo, 1958) di Alfred Hitchcock con James Stewart, Kim Novak. Un capolavoro del maestro della suspense, uno dei film più belli di tutti i tempi. I temi cari a Hitchcock, amore, morte, mistero, raggiungono la massima vetta. In una onirica San Francisco, un detective ex poliziotto affronta il caso di una splendida donna che sembra posseduta dalla personalità di una suicida di un secolo prima. Imprescindibile.
30 SETTEMBRE: IL DITTATORE DELLO STATO LIBERO DI BANANAS (Bananas, 1971) di Woody Allen con Woody Allen, Louise Lasser. Un improbabile, ma non tanto, paese sudamericano offre a un malcapitato turista americano, reduce da una delusione amorosa, la nomina a presidente con pieni poteri per ingraziarsi gli Stati Uniti. Uno dei primi gioielli di comicità, verve irresistibile e satira intelligente del geniale autore che ha rivoluzionato la commedia contemporanea.
7 OTTOBRE: LA SPOSA IN NERO (La mariée était en noir, 1968) di François Truffaut con Jeanne Moreau, Claude Rich. Il celebre noir del grande Truffaut tratto da un altrettanto celebre romanzo di Cornell Woolrich. Una tragica catena di morti ha come protagonista una seducente e misteriosa signora che porta dentro di sé un dolente segreto. Uno dei ritratti femminili più intensi del regista francese “che amava le donne”.
14 OTTOBRE: APOCALYPSE NOW-FINAL CUT (Apocalypse Now, 1979-2019) di Francis Ford Coppola con Marlon Brando, Robert Duvall. Serata evento: esce oggi uno dei film-cult della storia del cinema riproposto nella nuova versione ampliata e restaurata dalla Cineteca di Bologna. Kurtz, colonnello dell'esercito statunitense in Vietnam, ha costituito in Cambogia una sorta di impero personale. Al capitano Willard è affidata la missione di eliminarlo. Liberamente tratto da Cuore di tenebra di Joseph Conrad. Un eccezionale regalo al pubblico del Supercineclub.
21 OTTOBRE: QUARTO POTERE (Citizen Kane, 1941) di Orson Welles con Orson Welles, Joseph Cotten. A soli 25 anni Welles inventa, dirige, produce quello che più volte dai critici è stato definito “il film più bello del mondo”. La storia del giornalista che deve indagare sulla vita del magnate della stampa Kane attraverso le persone che gli sono state più vicine e sul misterioso nome da lui fatto in punto di morte, è diventata una pellicola che per linguaggio, tecnica, capacità introspettiva ha definitivamente cambiato il volto del cinema.
28 OTTOBRE: AMERICAN GRAFFITI (American Graffiti, 1973) di George Lucas con Richard Dreyfuss, Ron Howard, Bo Hopkins, Harrison Ford. La pellicola madre del filone giovanilista con una formidabile colonna sonora anni sessanta. Un film di formazione, che si svolge nel corso di una lunga notte in cui quattro studenti, alla fine del liceo, confronteranno aspirazioni e scelte diverse, e decideranno le loro sorti da adulti. L’America alla vigilia dell’omicidio Kennedy e della tragedia del Vietnam.
4 NOVEMBRE: THE IRISHMAN di Martin Scorsese (SERATA SPECIALE FUORI DAL CARTELLONE DEL SUPERCINECLUB) Scorsese firma un’epica saga sulla criminalità organizzata negli USA del dopoguerra, vista dagli occhi di un sicario. Una produzione Netflix. Programmazione al Rouge et Noir:
Lunedì 4 novembre 16:30 e 20:30
Martedì 5 novembre 20:30
Mercoledì 6 novembre 16:30
(biglietto 7,50 euro / 5 euro per under 30 e over 65)
11 NOVEMBRE: BIANCA (1984) di Nanni Moretti con Nanni Moretti, Laura Morante. Dopo aver dissacrato il conformismo del cinema italiano attraverso un linguaggio sorprendente, tagliente e colto, Moretti, con Bianca, entra a pieno titolo tra i nuovi registi più importanti del panorama europeo. La storia di Michele Apicella, insegnante “non abituato alla felicità”, pieno di ossessioni nel controllare la vita dei suoi amici, è in perfetto equilibrio tra giallo, film intimista, satira socio-culturale. Molte scene sono diventate cult.
18 NOVEMBRE: SORRISI DI UNA NOTTE D’ESTATE (Sommarnattens leende, 1955) di Ingmar Bergman con Eva Dahlbeck, Gunnar Bjornstrand. Un capolavoro di umorismo poetico: così Cannes premiò la pellicola del grande regista svedese che in questo film ha stemperato i toni del dramma in commedia senza perdere la forza narrativa, emotiva e lirica dei suoi gioielli cinematografici. Un intreccio di amori, passioni, gelosie, intrighi, dominato come sempre in Bergman dai personaggi femminili.
25 NOVEMBRE: IL TAGLIAGOLE (Le Boucher, 1969) di Claude Chabrol con Stéphane Audran, Jean Yanne. Un classico del giallo “sociale”, un cult di Chabrol e dell’intera Nouvelle Vague. Un ritratto formidabile della
provincia francese compiuto con una rivisitazione secondo lo spirito hitchcockiano. Una serie di delitti turbano il paese in cui vivono una passionale storia d’amore un macellaio e una maestra. Chabrol rimette in scena l'eterna storia della bella e la bestia in un film avvincente e commovente.
2 DICEMBRE: IL CIELO SOPRA BERLINO (Der Himmel über Berlin, 1987) di Wim Wenders con Bruno Ganz e Otto Sander. L'opera più famosa del noto regista tedesco e comunque quella in cui le sue ambizioni liriche al servizio delle immagini hanno toccato il vertice massimo, a partire dalla suggestione, centrale nel testo, di poesie di Rainer Maria Rilke e contributi appositi di Peter Handke, Nobel per la letteratura 2019.
9 DICEMBRE: BUTCH CASSIDY (Butch Cassidy and the Sundance Kid, 1969) di George Roy Hill con Paul Newman, Robert Redford. La più celebre coppia di banditi del grande schermo insieme a Bonnie e Clyde. Due star di Hollywood per un canto del cigno del cinema western. Finita l’epopea delle terre selvagge, incombe la modernità e con lei la scomparsa dei vecchi miti e dei gangster solitari. Un film che coniuga azione e poesia.
16 DICEMBRE: AMARCORD (1973) di Federico Fellini con Bruno Zanin, Pupella Maggio. L’Italia fascista degli anni Trenta nei luoghi dell’adolescenza riminese del nostro grande regista. Un poetico, divertente, struggente ritratto di un’epoca popolato da personaggi indimenticabili e scene memorabili. Un film, diventato un classico imprescindibile, riproposto nello splendore della pellicola restaurata dalla Cineteca di Bologna.

Per via della pandemia da COVID 19, tutte le proiezioni di questa tranche successive all'8 marzo sono state annullate o posticipate

13 GENNAIO: LO SCEICCO BIANCO (1952) di Federico Fellini con Brunella Bovo, Leopoldo Trieste, Alberto Sordi. Appena restaurato dalla Cineteca Di Bologna, il folgorante esordio di Fellini alla regia contiene già i suoi temi più cari: la disillusione del cinema come macchina dei sogni, l’Italietta provinciale, lo sberleffo grottesco, la melanconia. Irresistibile Sordi.
20 GENNAIO: BIRD (Bird, 1988) di Clint Eastwood con Forest Whitaker, Diane Venora. Lo straordinario omaggio del grande Clint al sassofonista Charlie Parker, mitico artista inventore del bebop. Non un film sul jazz ma lo splendido ritratto di un antieroe americano che brilla di luce intensa sino a bruciarsi.
27 GENNAIO: GIOVENTU’ BRUCIATA (Rebel Without a Cause, 1955) di Nicholas Ray con James Dean, Nathalie Wood. Uno dei film-simbolo dell’intera storia del cinema, che ha consacrato il mito “maledetto” di James Dean. Regia superba, indimenticabile rappresentazione della generazione post-bellica, “ribelle senza motivo” apparente, insofferente a regole e convenzioni anche a costo di sfide mortali.
3 FEBBRAIO: IL DOTTOR STRANAMORE (Dr. Strangelove, 1964) di Stanley Kubrick con Peter Sellers, George C. Scott. Il siluro di Kubrick contro le guerre e il sarcastico ammonimento sull’apocalisse nucleare. Il destino del mondo sul precario filo in mano a un gruppo di militari folli e irresponsabili. Pellicola-cult ora restaurata dalla Cineteca di Bologna. Strepitoso Sellers.
10 FEBBRAIO: AMERICA OGGI (Short Cuts, 1993) di Robert Altman con Anne Archet, Jack Lemmon, Madeleine Stowe, Tim Robbins. Per molti il capolavoro assoluto di Altman. Assemblando i racconti di Raymond Carver, il grande regista offre uno spaccato crudo e impietoso della società americana contemporanea. Un caleidoscopio di avidità, cinismo, vigliaccheria, infedeltà, interpretato da un cast eccezionale.
17 FEBBRAIO: IL VOLTO (Ansiktet, 1958) di Ingmar Bergman con Max Von Sydow, Ingrid Thulin. Un illusionista viene sfidato da un medico a dimostrare la validità delle sue “magie”. Siamo nella Stoccolma di metà Ottocento: il maestro svedese contrappone l’irrazionalismo romantico al positivismo scientista. Ne viene fuori un film intenso e bellissimo tra finzione e realtà, inganno e morte, illusione e verità, temi tutti profondamenti bergmaniani.
24 FEBBRAIO: L’ALTRO UOMO (Strangers on a Train, 1951) di Alfred Hitchcock con Farley Granger, Robert Walker. Un thriller ad alta tensione dell’indiscusso maestro della suspense, meno noto ma non meno bello dei suoi celebrati capolavori. Tratto da un romanzo di Patricia Highsmith, e da una sceneggiatura di Raymond Chandler: il patto infernale di morte tra due sconosciuti a bordo di un treno.
2 MARZO: IL MISTERO DEL CADAVERE SCOMPARSO (Dead Men Don’t Wear Plaid, 1982) di Carl Reiner con Steve Martin
Una deliziosa, intelligente, divertente, creatura da laboratorio. Carl Reiner ha utilizzato spezzoni di celebri film di Hollywood, perlopiù classici noir e thriller, e li ha fusi in una trama narrativa unica, fluida e appassionante. A cucire gli elementi del puzzle del montaggio un detective interpretato da un maestro di gag esilaranti: Steve Martin.
9 MARZO: TRISTANA (Tristana, 1970) di Luis Buñuel con Catherine Deneuve, Fernando Rey, Franco Nero
Tristana è una ragazza orfana affidata a un uomo maturo e libertino che la seduce. La giovane sopporta la situazione fino a quando non si innamora di un pittore con cui scappa. Dopo tanto tempo ritorna gravemente malata dall'ex amante che la sposa.
La dura condanna di Buñuel all'ipocrisia e al bigottismo borghese.
16 MARZO: VAGONE LETTO PER ASSASSINI (Conpartiment tuers, 1965) di Costa-Gavras, con Simone Signoret, Yves Montand, Michel Piccoli, Jean-Louis Trintignant. Il sorprendente esordio di Costa-Gavras è un noir atipico e antesignano dei film di Tarantino o dei fratelli Coen. Un serial killer colpisce inspiegabilmente i passeggeri di un treno: ritmo serrato, stile elegante, attori strepitosi.
23 MARZO: FURORE (The Grapes of Wrath, 1940) di John Ford con Henry Fonda, John Carradine. Il monumentale film del monumentale regista della vecchia Hollywood, tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck. L’America degli anni della grande depressione attraverso l’odissea di Tom Joad, il personaggio letterario che ha ispirato tanti artisti tra cui Springsteen, che gli ha dedicato una ballata.
30 MARZO: IL BANDITO DELLE ORE 11 (Pierrot le fou, 1965) di Jean-Luc Godard con Jean-Paul Belmondo, Anna Karina. Uno dei film-manifesto della Nouvelle Vague: “amore, odio, azione, violenza… in una parola, emozione”. Un professore borghese manda all’aria la sua vita per scegliere l’avventura e il rischio accanto a una giovane di cui si è innamorato.
6 APRILE: UNA NOTTE SUI TETTI (Love Happy, 1949) di David Miller con Groucho, Chico e Harpo Marx, Marilyn Monroe. L’ultimo film della leggendaria banda dei fratelli Marx. Una sarabanda di gag, equivoci, inseguimenti sui tetti dopo il ritrovamento di una preziosa collana in una scatola di sardine. La prima apparizione della divina Marilyn.

PROIEZIONI SUPERCINECLUB QUARTA STAGIONE - 2018-2019


24 SETTEMBRE: IL DISPREZZO (Le mépris, 1963)

di Jean-Luc Godard con Brigitte Bardot, Michel Piccoli.

Il più grande successo di uno dei padri della Nouvelle Vague. Il film contiene una delle scene più sexy ed eleganti della storia del cinema (censurata nella versione italiana), protagonista Brigitte Bardot che, con Godard, volle segnare il suo passaggio al cinema d’autore. Ispirato a un romanzo di Moravia, Il disprezzo, girato a Roma, si incentra sulla coppia formata dallo scrittore francese Paul Javal e la sua bellissima moglie Camille. Javal viene scritturato da un produttore americano per la sceneggiatura di un film sull’Odissea ma si capirà subito che l’uomo d’affari è interessato soprattutto a Camille.


1 OTTOBRE: GIULIA (Julia, 1977)

di Fred Zinnemann con Jane Fonda, Vanessa Redgrave.

Uno dei film del regista de Il giorno dello sciacallo diventato un imprescindibile classico e premiato da tre Oscar e dalla superba interpretazione di due icone del cinema mondiale. Tratto da un romanzo autobiografico, narra la storia e l’amicizia tra una scrittrice e una studentessa di medicina nella Vienna funestata dal nazismo. La forza dei sentimenti e dell’impegno politico.


8 OTTOBRE: CHE? (Quoi?, 1972)

di Roman Polanski con Sydne Rome, Marcello Mastroianni.

Reduce dal periodo “nero”, Polanski si concede una pausa all’insegna della commedia e del divertissement. Ne esce fuori un film godibilissimo, che ammicca da una parte alla favola di Alice nel paese delle meraviglie, dall’altra fa un’acuta parodia del surrealismo. Segnò la rivelazione di Sydne Rome, che sembra uscita dalla matita di Milo Manara.


15 OTTOBRE: LA RAGAZZA CON LA PISTOLA (1968)

di Mario Monicelli con Monica Vitti, Carlo Giuffrè.

Uno dei gioielli del periodo d’oro della commedia all’italiana, firmato da uno dei suoi più significativi autori. Il film che consacra il talento comico della grande musa del cinema italiano. Assunta Patanè lascia il suo paese siciliano d’origine diretta nel Regno Unito per vendicarsi di colui che l’ha privata dell’onore ed è poi fuggito. Serata straordinaria in dell'Efebo d'oro: il film sarà proiettato nella versione originale con la pellicola in 35 mm.


22 OTTOBRE: GANG (Thieves Like Us, 1974)

di Robert Altman con Keith Carradine, Shelley Duval.

Il cinema americano, dopo gli stereotipi hollywoodiani, racconta senza ipocrisie la vita di gangster ritratti come uomini disillusi e cinici nel periodo tra la grande crisi e gli albori del New Deal rooseveltiano. Un potente affresco, con tonalità drammatiche e sentimentali, di un’epoca chiave degli Stati Uniti nelle mani di uno dei registi più grandi.


29 OTTOBRE: L’AMORE FUGGE (L’amour en fuite, 1978)

di Francois Truffaut con Jean-Pierre Léaud, Claude Jade.

Ultimo capitolo della mitica saga di Truffaut sul suo personaggio-alter ego Antoine Doinel. E anche una summa cinematografica del più amato regista della Nouvelle Vague. Il film ricostruisce, grazie a precise citazioni tratte dalle precedenti pellicole, l’intera vicenda umana di Doinel, qui alle prese con un divorzio, una relazione nuova e un ritorno di fiamma. E ci sono, uno per uno, tutti i temi-ossessione di Truffaut.


5 NOVEMBRE: UNA SQUILLO PER L’ISPETTORE KLUTE (Klute, 1971)

di Alan J. Pakula con Jane Fonda, Donald Sutherland.

Un noir impeccabile, elegante e serrato, girato magistralmente e diventato capofila di genere nel cinema americano e non solo. Pakula racconta la missione dalla provinciale Pennsylvania alla metropoli newyorkese di un ispettore incaricato di indagare sulla scomparsa del suo migliore amico, all’apparenza felicemente sposato. La traccia porta a una squillo molto ambiziosa, interpretata da Jane Fonda che con questo ruolo vinse l’Oscar. La soluzione dell’intrigo avrà inaspettate venature sentimentali.


12 NOVEMBRE: IL TOPO (El Topo, 1970)

di e con Alejandro Jodorowsky.

Misticismo, surrealismo, iperrealismo, lirismo, visionarietà iperbolica, follia: la miscela esplosiva maneggiata da Jodorowsky qui nella pellicola che, con la Montagna Sacra, decretò il suo talento e il suo mito di autore “maledetto”. La parabola di un pistolero- sacerdote, che sfida per amore quattro santoni e la stessa divinità, è accompagnata da allegorie, stragi, paradossi e poesia. Imprescindibile per la storia del cinema, non raccomandabile agli spettatori troppo sensibili.


19 NOVEMBRE: IL SETTIMO SIGILLO (Det sjunde inseglet, 1957)

di Ingmar Bergman con Max von Sydow, Gunnar Bjornstrand.

Nel centenario della nascita di uno dei mostri sacri del cinema di tutti i tempi, la copia restaurata dalla cineteca di Bologna di una sua celeberrima pellicola. Nel Settimo sigillo il cavaliere Antonius Block e il suo scudiero Jons, al ritorno da una Crociata, attraversano la Danimarca in compagnia della Morte che ha lanciato la sua sfida fatale in una partita a scacchi. Una pietra miliare nella storia dell’intera cultura.


26 NOVEMBRE: PROVACI ANCORA, SAM (Play It Again, Sam, 1972)

di Herbert Ross con Woody Allen, Diane Keaton.

Nonostante la firma alla regia di Ross, è forse il film di Woody Allen per eccellenza e di sicuro tra i più esilaranti. Suo il soggetto, sua l’intera sceneggiatura, sua l’intera scena attoriale. Allen fa da mattatore accanto alla “sua” Diane Keaton nei panni di un intellettuale imbranato e aiutato dalla moglie del suo miglior amico nella conquista di una nuova partner. Indimenticabili i fantacolloqui con Humphrey Bogart nei panni di consigliere.


RINVIATO AL 2019: UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA (An American Werewolf in London, 1981)

di John Landis con David Naughton, Jenny Agutter.

Il film-cult del nuovo horror voluto dal regista-icona della comicità para-demenziale di Animal House e dei Blues Brothers. Due studenti americani in una notte di luna piena nella brughiera inglese vengono assaliti da una figura mostruosa. Uno di loro, il sopravvissuto, dovrà fare i conti con la maledizione dei lupi mannari e con l’amore per l’infermiera che l’ha curato.


10 DICEMBRE: HAROLD E MAUDE (Harold and Maude, 1971)

di Hal Ashby con Bud Cort, Ruth Gordon.

Un giovane rampollo di una famiglia molto ricca inscena, per ribellione e tedio, una serie di finti suicidi e frequenta solo gli sconosciuti partecipanti ai funerali. La sua vita cambierà grazie all’incontro con una straordinaria vecchietta. Un film denso di poesia che suscita sorrisi e commozione. Indelebile la colonna sonora di Cat Stevens.


17 DICEMBRE: L’APPARTAMENTO (The Apartment, 1960)

di Billy Wilder con Jack Lemmon, Shirley MacLaine.

Uno dei film americani più noti e amati, una perfetta alchimia tra commedia e dramma, satira sociale e gags, dal sapore agrodolce, come solo al maestro Billy Wilder è riuscito di creare più di una volta. Il contabile di una grande compagnia assicurativa nel tourbillon di capi e amanti si innamora della persona sbagliata. Premio Oscar. Copia restaurata dalla cineteca di Bologna.

7 GENNAIO: CASABLANCA (Casablanca, 1942) di Michael Curtiz con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman. Non un film leggendario ma la vera e propria leggenda del cinema. Mitici il titolo, gli interpreti (tra le più grandi star di tutti i tempi) la colonna sonora, i premi ottenuti. Mitica la storia, un triangolo amoroso in pieno conflitto mondiale: nel Rick’s Bar di Casablanca il gestore Rick (Bogart) reincontra la sua vecchia fiamma Ilse che, col marito, ha bisogno di un lasciapassare per partire dal Marocco. Rick, dietro il suo apparente cinismo, farà la scelta che lo ha reso immortale come personaggio.
14 GENNAIO: GLI UCCELLI (The Birds, 1963)  di Alfred Hitchcock con Rod Taylor, Tippy Hedren. Uno dei capolavori del maestro Hitchcock, l’autore più amato e imitato del grande schermo (in prima fila i registi della Nouvelle Vague), uno dei capolavori della storia del cinema, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. In un paesino della provincia americana, una ricca ragazza, scambiata per commessa, porta a un avvocato una coppia di pappagallini. Poco dopo, l’Apocalisse, immaginata come una rivolta di tutti gli esseri volatili contro gli umani. Ma c’è inoltre, come sempre in Hitchcock, l’intreccio psicologico e morale.
21 GENNAIO: DONNE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI (Mujeres al borde de un ataque de nervios, 1988)  di Pedro Almodovar con Carmen Maura, Antonio Banderas. “L'emozione sentimentale è la migliore scelta per raccontare qualunque storia. E con allegria”. Una ricetta semplice, ma nel caso di questo film esplosiva, con cui Almodovar è diventato un autore-cult in tutto il mondo. La sarabanda di situazioni, equivoci, incroci esistenziali che si svolge nell’attico di una doppiatrice mollata dall’amante con un messaggio in segreteria telefonica, in libera ed elegante ispirazione da una pièce di Cocteau, è una pietra miliare della nuova commedia.
28 GENNAIO: FINALMENTE DOMENICA (Vivement Dimanche!, 1983) di Francois Truffaut con Fanny Ardant, Jean-Louis Trintignant. L’ultimo film diretto dall’amatissimo regista francese, in cui si fondono mirabilmente i temi a lui cari con l’omaggio al cinema noir hollywoodiano. Una segretaria cerca di salvare, perché innamorata, un agente immobiliare dall’accusa di omicidio. Sia commedia sia giallo, film ricco di eleganza, fascino, humour.
4 FEBBRAIO: UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA (An American Werewolf in London, 1981) di John Landis con David Naughton, Jenny Agutter. Il film-cult del nuovo horror voluto dal regista-icona della comicità para-demenziale di Animal House e dei Blues Brothers. Due studenti americani in una notte di luna piena nella brughiera inglese vengono assaliti da una figura mostruosa. Uno di loro, il sopravvissuto, dovrà fare i conti con la maledizione dei lupi mannari e con l’amore per l’infermiera che l’ha curato.
11 FEBBRAIO: LADRI DI BICICLETTE (1948) di Vittorio De Sica con Lamberto Maggiorani, Enzo Staiola, Lianella Carell. Film-pilastro del neorealismo, la stagione irripetibile in cui il cinema italiano assurse a vette internazionali fondamentali nella storia del grande schermo, nella copia restaurata dalla Cineteca di Bologna. Un potente ritratto umano e sociale dell’Italia del dopoguerra, raccontata attraverso le tribolazioni di un modesto attacchino derubato del suo bene essenziale, una bici. Commozione, lirismo, impegno storiografico e sociale, intensa capacità narrativa anche grazie al contributo, alla sceneggiatura, di Cesare Zavattini.
18 FEBBRAIO: Roma (Roma, 2018) di Alfonso Cuarón con Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Marco Graf  [SPECIALE OSCAR 2019] Città del Messico, anni Settanta. Un vivo ritratto del conflitto domestico e della gerarchia sociale in un momento di disordini politici, raccontato attraverso le vicende della domestica Cleo (Yalitza Aparicio) e della sua collaboratrice Adela (Nancy García García), entrambi di discendenza mixteca, che lavorano per una piccola famiglia borghese nel quartiere Roma a Città del Messico. Sofia (Marina de Tavira), madre di quattro figli, deve fare i conti con l’assenza del marito, mentre Cleo affronta una notizia devastante che rischia di distrarla dal prendersi cura dei bambini di Sofia, che lei ama come se fossero i propri.
25 FEBBRAIO: GANGSTER STORY (Bonnie and Clyde, 1967) di Arthur Penn con Warren Beatty, Faye Dunaway. Il capolavoro di Penn che turbò l’America e segnò l’inizio della New Hollywood. Le vicende di una mitica coppia di banditi, Bonnie e Clyde, raccontate con una crudezza mai allora vista e con eleganza stilistica e raffinatezza tecnica. La fuga della coppia, braccata dalla polizia, alterna scene drammatiche e spettacolari a introspezioni psicologiche e financo di inattesa comicità.
4 MARZO: HIROSHIMA MON AMOUR (Hiroshima mon amour, 1959) di Alain Resnais con Emmanuelle Riva e Eiji Okada Uno dei film simbolo della Nouvelle Vague, primo lungometraggio del regista francese, realizzato su un testo della scrittrice Marguerite Duras. Due amanti a Hiroshima. Lei francese, lui giapponese. L'evocazione degli orrori della bomba atomica si fonde e si alterna ai ricordi della donna, l'amore per un soldato tedesco nella Francia della seconda guerra mondiale. Rivoluzionario per l'epoca l'uso di flashback come espediente narrativo.
11 MARZO: UN MERCOLEDI’ DA LEONI (Big Wednesday, 1978) di John Milius con Jan Michael Vincent, William Katt, Gary Busey. Una pellicola diventata epica per le insuperabili scene della temeraria sfida col surf alla più imponente mareggiata della California, affrontata da tre ragazzi che si ritrovano dopo un’adolescenza in comune. Nostalgia, amicizia, sfida agli elementi, libertà individuale e forza del destino: un film commovente e possente come un romanzo di London.
18 MARZO: IL POSTO DELLE FRAGOLE (Smult ronstallet, 1957) di Ingmar Bergman con Victor Sjostrom, Bibi Andersson, Ingrid Thulin. Una pietra miliare della storia del cinema firmata dall’immenso maestro svedese. Un viaggio, reale e onirico, di un anziano medico accompagnato dalla nuora, diventa occasione di un bilancio di un’esistenza, tra riflessioni e rimpianti, sino all’accettazione serena del “posto delle fragole”, approdo della vecchiaia. Fondamentale.
25 MARZO: ORIZZONTI DI GLORIA (Paths of Glory, 1957) di Stanley Kubrick con Kirk Douglas, Adolphe Menjou, Ralph Meeker Stanley Kubrick, un monumento del cinema. Per ricordarlo, nel ventennale della sua scomparsa, il Supercineclub del Rouge et Noir ripropone, lunedì 25 marzo, uno dei suoi primi capolavori, Orizzonti di gloria (Paths of Glory, 1957), fondamentale per conoscere il grande regista e per comprenderne la filmografia successiva.
1 APRILE: REPULSION (Repulsion, 1965) di Roman Polanski con Catherine Deneuve, Yvonne Furneaux, John Fraser. Polanski ha da sempre avuto una predilezione per gli spazi chiusi, per potenziare al massimo claustrofobia e ossessioni. Ne è prova Repulsion, suo primo film in Europa Occidentale, che, in gran parte girato all’interno di un appartamento, racconta la vicenda di una giovane manicure (una splendida Deneuve) sessuofoba in un crescendo di allucinazioni. Uno dei film più inquietanti e riusciti di Polanski sia sul piano dell’introspezione psicologica sia su quello della forza narrativa.
8 APRILE: PRENDI I SOLDI E SCAPPA (Take the Money and Run, 1969) di Woody Allen con Woody Allen, Janet Margolin. Il primo vero film di Allen, la prima irresistibile cascata di divertimento e intelligenza. Immaginato come un falso documentario, il film racconta la vita e le vicissitudini esilaranti di un aspirante delinquente. Tra gags e battute fulminanti la pellicola che fece conoscere al mondo la genialità dell’autore newyorkese.
15 APRILE: THELMA & LOUISE (Thelma & Louise, 1991) di Ridley Scott con Susan Sarandon, Geena Davis, Brad Pitt. Appena uscito, si capì subito che sarebbe stato un film-cult. Thelma, trentenne casalinga e moglie insoddisfatta, e Louise, quarantenne impiegata in un fast-food e con una relazione infelice, decidono di fare un week-end assieme per evadere dalla routine. Questa decisione cambierà la loro vita e le farà entrare nella storia del cinema come le eroine della ribellione, le icone della liberazione femminile.
13 MAGGIO: L’OROLOGIAIO DI SAINT- PAUL (L’Horloger de Saint-Paul, 1974) di Bertrand Tavernier con Philippe Noiret, Jean Rochefort. Il film più bello tratto da un’opera di George Simenon nel trentennale della sua scomparsa. Ed è anche il primo e più bel film di Tavernier. Forte della superba interpretazione di Noiret, il ritratto intenso di un metodico orologiaio di Lione la cui esistenza viene sconvolta dal delitto “politico” compiuto dal figlio. Un cammino di consapevolezza e una lezione di vita. Una svolta nel cinema francese. In collaborazione con l'Institut français Palermo e le edizioni San Paolo.
20 MAGGIO: SERATA SPECIALE CON MARGARETHE VON TROTTA la regista tedesca presenta al Rouge et Noir il suo splendido documentario Searching for Ingmar Bergman, ancora non distribuito nelle sale. Un intenso omaggio a un maestro che ha saputo capire le donne e comprenderne i sentimenti più reconditi, fatto da una regista donna, da lui molto apprezzata, che ha ripercorso la filmografia di Bergman insieme ai tanti colleghi che lo hanno avuto come riferimento. Evento organizzato con il Goethe-Institut e il Centro Sperimentale di Cinematografia.
27 MAGGIO: A QUALCUNO PIACE CALDO (Some like it hot, 1959) di Billy Wilder con Jack Lemmon, Tony Curtis, Marilyn Monroe. “Una commedia assolutamente perfetta”, anzi “la commedia per eccellenza”. Humour, eleganza, colpi di scena, raffinatezza formale, sono gli ingranaggi di un meccanismo impeccabile messo in scena dall’ineguagliabile regista di Hollywood Billy Wilder. Le vicissitudini di due jazzisti, testimoni involontari del massacro di San Valentino, costretti a travestirsi da donne, genera situazioni tra le più divertenti e indelebili della storia del cinema. È anche il film-cult della divina Marilyn.
3 GIUGNO: VELLUTO BLU (Blue Velvet, 1986) di David Lynch con Kyle MacLachlan, Dennis Hopper, Isabella Rossellini. Il capolavoro di Lynch, qui alle sue massime vette espressive. Un improvvisato detective si ritrova coinvolto in un vortice di violenza e sesso, in mezzo a una cantante di night club e uno psicopatico legati da un rapporto perverso. I temi di Lynch, portati all’estremo, la sua pessimistica visione della vita come lotta tra opposti che si respingono e attraggono, sono tutti presenti e magistralmente sviluppati.
10 GIUGNO: HAIR (HAIR, 1979) di Milos Forman con John Savage, Treat Williams. Il film che simboleggia un’epoca, quella creativa e floreale del movimento hippy e dei suoi messaggi di amore universale, antimilitarismo, degli esperimenti di vita nelle comuni. A cementare e a sollecitare quel mondo giovanile, la forza senza confini della musica. Commedia e musical, l’opera di Forman, portata al cinema dopo lo straordinario successo teatrale, ripercorre l’iniziazione alla vita libera di un ragazzo dell’Oklahoma precettato per la guerra in Vietnam.
17 GIUGNO: LA GRANDE ABBUFFATA ( 1973) di Marco Ferreri con Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Michel Piccoli, Andréa Férreol. Il film più noto, provocatorio, dirompente, di uno dei più geniali e scomodi registi italiani, Marco Ferreri, che portava agli eccessi, con spirito anarchico e iconoclasta, la sua critica alla società dei consumi. Quattro amici si riuniscono in una villa per suggellare un rito di cibo, sesso e morte in una inarrestabile spirale autodistruttiva. Un’opera che suscitò contemporaneamente reazioni sdegnate e acclamazioni entusiastiche. Comunque fondamentale.
24 GIUGNO: HANNAH E LE SUE SORELLE (Hannah and Her Sisters, 1986) di Woody Allen con Woody Allen, Mia Farrow, Michael Caine. Uno dei film più maturi di Woody Allen dove l’umorismo, la battuta tagliente, i tic e le ossessioni si mettono al servizio di una trama narrativa complessa con esiti straordinariamente felici. Nella “sua” Manhattan, tra i personaggi che gli sono congeniali, Allen racconta il mondo psicologico che ruota intorno ad un’attrice teatrale che ha deciso di dedicarsi alla famiglia: le sue sorelle, i colleghi, gli amici. Simbiosi ineccepibile tra commedia divertente e racconto classico.

PROIEZIONI SUPERCINECLUB TERZA STAGIONE - 2017-2018


11 DICEMBRE CERCASI SUSAN DISPERATAMENTE (Desperately Seeking Susan, 1985) di Susan Seidelman con Rosanna Arquette, Madonna.

Una giovane newyorkese senza arte né parte si incuriosisce per un annuncio su un giornale che riguarda una Susan “cercata disperatamente”. Finirà per essere scambiata per lei in una sarabanda di equivoci. Una delle commedie più frizzanti di una stagione di grandi cambiamenti nella società americana.

4 DICEMBRE I RAGAZZI DELLA 56^ STRADA (The Outsiders, 1983) di Francis Ford Coppola con C. Thomas Howell, Matt Dillon, Tom Cruise.

America primi anni Sessanta: anche a Tusa, Oklahoma, il disagio giovanile si esprime nelle gang di strada. Nella lotta irriducibile tra i Greasers delle periferie e i Social benestanti ci scappa il morto. La risposta moderna di Coppola al mito della Gioventù bruciata.

27 NOVEMBRE STAND BY ME (Stand by me, 1986) di Rob Reiner con Wil Wheaton, River Phoenix.

Quattro ragazzi in un’estate anni Cinquanta nell’Oregon cercano un coetaneo scomparso. Una storia di iniziazione alla vita e alla morte, nel transito dall’adolescenza alla maturità, tratta da un formidabile racconto di Stephen King e raccontata da un Reiner in stato di grazia.

20 NOVEMBRE TORO SCATENATO (Raging bull, 1980) di Martin Scorsese con Robert De Niro, Joe Pesci.

De Niro raggiunge le sue vette interpretative (e l’Oscar) nei panni di Jake La Motta, mitico italoamericano campione mondiale di boxe. Memorabile ritratto di un’intera comunità (quella della Little Italy) e della società statunitense alla fine degli anni Quaranta firmato dal grande Scorsese.

13 NOVEMBRE TUTTO IN UNA NOTTE (Into the night, 1985) di John Landis con Jeff Goldblum, Michelle Pfeiffer.

Uno dei film più godibili e imprevedibili del regista dei Blues Brothers. Un uomo comune, devastato dall’insonnia, scopre tornando a casa il tradimento della moglie. Comincerà per lui una peregrinazione metropolitana nella quale gliene capiteranno di tutti i colori. Cambierà vita nell’arco di una notte.

6 NOVEMBRE IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA (Le charme discret de la bourgeoisie, 1972) di Luis Bunuel con Fernando Rey, Michel Piccoli.

Il film Oscar e l’opera forse più riuscita del periodo francese del caposcuola del surrealismo. Tra realtà e sogno ma con un linguaggio fluido e sferzante il de profundis dissacratorio di Bunuel alle ipocrisie e alle malefatte di una classe in disfacimento.

30 OTTOBRE HALLOWEEN (Halloween, 1978) di John Carpenter con Donald Pleasence e Jamie Lee Curtis.

Vigilia della notte dei brividi con il capostipite dell’horror moderno e urbano. Il capolavoro del maestro Carpenter, vanamente imitato da una serie di sottoprodotti. La fuga di un giovane dal manicomio in un film mozzafiato e girato quasi tutto nella soggettiva del serial killer.

23 OTTOBRE L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE (L’homme qui aimait les femmes, 1977) di Francois Truffaut con Charles Denner.

Uno dei film più autobiografici di Truffaut, un’opera che contiene tutti i temi che gli sono più cari, a partire da quell’ossessione estetica, romantica ma contraddittoria, affascinata ma timorosa, per l’universo femminile.

16 OTTOBRE FA LA COSA GIUSTA (Do the Right Thing, 1989) di Spike Lee con Danny Aiello, John Turturro.

In una calda estate esplode a Brooklyn lo scontro tra la comunità nera e quella italiana. Uno dei film che ha rivelato il grande talento di Spike Lee, qui alle prese con uno temi a lui più cari: la convivenza multietnica, l’intolleranza e il problematico uso della violenza. Grande colonna sonora jazz.

9 OTTOBRE FRANK COSTELLO FACCIA D’ANGELO (Le Samourai, 1967) di Jean-Pierre Melville con Alain Delon, Nathalie Delon.

In collaborazione con l’Institut Francais, uno dei film più importanti di Melville (a cui sarà dedicata una rassegna con altri tre titoli) considerato maestro del noir e mentore della Nouvelle Vague di Truffaut e Godard. È la storia di un killer che diventa a sua volta preda, ritratto di un eroe negativo che porta con sé la solitudine metropolitana e l’orgoglio dei samurai.

2 OTTOBRE BRAZIL (Brazil, 1985) di Terry Gilliam con Jonathan Pryce, Robert De Niro.

Nella settimana dell’uscita dell’attesissimo sequel di Blade Runner, il Supercineclub propone il capolavoro di Terry Gilliam, liberamente ispirato al mitico 1984 di Orwell: un futuro distopico, consumistico e autoritario, in cui si alternano incubi kafkiani e sogni liberatori e ironici alla Monty Python.

26 MARZO --> ARIZONA JUNIOR (Raising Arizona, 1987) di Joel e Ethan Coen con Nicolas Cage, Holly Hunter.

Una bislacca coppia composta da un rapinatore pasticcione e una intraprendente poliziotta non possono aver figli e rapiscono uno dei bebè di un boss della vendita di mobili. Nasce così una vicenda piena di colpi di scena, personaggi di ogni tipo in una forsennata, divertente e geniale commedia frutto del genio dei fratelli Coen.

19 MARZO --> SMOKE (Smoke, 1995) di Wayne Wang con Harvey Keitel, William Hurt.

Firmato da Wang ma co-diretto e sceneggiato dal grande scrittore contemporaneo Paul Auster, Smoke è diventato un film-icona del cinema indipendente e di qualità. Intorno alla bottega di un tabaccaio a Brooklyn ruotano le vicende, piccole e grandi, di una serie di personaggi. Minimalismo e lirismo, tratteggi psicologici ed esistenziali indimenticabili.

12 MARZO --> IL PIANETA SELVAGGIO (La Planète sauvage, 1973) di René Laloux.

In collaborazione con l’Institut Francais, un cartone animato che è un’opera d’arte grazie ai disegni di Roland Topor, uno dei migliori illustratori di tutti i tempi. Una favola apocalittica sul futuro dell’umanità. In accoppiata un altro cameo animato di Laloux, Les Escargots. L’occasione rara di vedere due pellicole introvabili.

5 MARZO --> CUORE SELVAGGIO (Wild at Heart, 1990) di David Lynch con Nicolas Cage e Laura Dern.

Uno dei film più amati della eclettica produzione del regista americano. Lo stile e la trama portano il suo marchio inconfondibile: visionarietà, poesia, amore, violenza. La fuga contrastata e piena di colpi di scena, anche onirici, di una coppia di amanti. Lei resta incinta, lui entra ed esce dalla galera. Cage interpreta le indimenticabili canzoni presenti nel film. Vincitore della Palma d’Oro a Cannes.

26 FEBBRAIO --> BARBARELLA (Barbarella, 1968) di Roger Vadim con Jane Fonda, John Phillip Law, Ugo Tognazzi.

Compie 50 anni di vita il film di Vadim ispirato a un celebre personaggio dei fumetti. Barbarella, al di là dei limiti artistici, rappresentò comunque una svolta storica, scandalizzando per l’erotismo accoppiato a una vicenda fantascientifica. Jane Fonda si impose come indelebile sex symbol. La proiezione del film sarà preceduta da un evento, un concerto-spettacolo dedicato a Barbarella che inizia al Rouge et Noir la tournée italiana dopo il debutto a Oslo e Parigi. Di scena Marco Cappelli, compositore e chitarra, Luca Lo Bianco, basso, Francesco Cusa, batteria, Andrea Pennisi ai visuals. Per assistere al concerto, prezzo di 10 euro, comprensivi del film. Per il semplice accesso al film, prezzi standard del Supercineclub.

19 FEBBRAIO --> BANDE A PART (1964) di Jean-Luc Godard con Anna Karina e Sami Frey.

L’occasione di vedere, in copia appena restaurata, uno dei gioielli del primo Godard, quasi inedito in Italia. Un noir che mescola passione e suspense, vite sbandate e possibili riscatti d’amore in un intrigo classico della Nouvelle Vague nel segno dell’omaggio al cinema americano. Due balordi intrecciano una relazione con una cameriera per convincerla a collaborare a un colpo in appartamento.

12 FEBBRAIO --> LA FORMA DELL’ACQUA (The Shape of Water, 2017) di Guillermo del Toro con Sally Hawkins e Michael Shannon.

Evento straordinario: Il Supercineclub sospende il suo cartellone per offrire gratuitamente a tutti, in collaborazione con la Fox, un appuntamento eccezionale: l’anteprima del film di Guillermo del Toro vincitore dell’ultimo Leone d’Oro a Venezia. Una pellicola fra thriller, fantascienza e sentimenti che narra dell’intensa amicizia che nasce tra l’inserviente muta di un acquario e uno strano ospite alieno anfibio.

5 FEBBRAIO --> FUGA DI MEZZANOTTE (Midnight Express, 1977) di Alan Parker con Brad Davis.

Un giovane americano viene beccato in Turchia con un pacco di hashish e quindi sbattuto in galera. Comincia un’odissea di persecuzioni e sofferenze. Tratto da una storia vera il film di Parker suscita una straordinaria forza emotiva che coinvolge in toto lo spettatore. Attualissima la denuncia sullo stato dei diritti umani nel paese oggi di Erdogan.

29 GENNAIO --> M.A.S.H. (M*A*S*H, 1970) di Robert Altman con Elliott Gould, Donald Sutherland.

Il risvolto della medaglia: la guerra e i miti patriottico-militaristi messi alla berlina attraverso una satira dissacratoria. Ambientato durante il conflitto coreano ma dedicato alle proteste sul Vietnam, Altman racconta, in stato di grazia con un linguaggio libero e pieno di gag irresistibili, gli scherzi di tre medici di campo. Palma d’Oro.

22 GENNAIO --> IL CACCIATORE (The Deer Hunter, 1978) di Michael Cimino con Robert De Niro, Christopher Walken, Meryl Streep.

L’epopea di una sconfitta, non solo degli Stati Uniti, ma di un’intera generazione e di tante singole vite: il conflitto del Vietnam, tra ricordi dolorosi e un presente irredimibile, attraverso le vicende di tre reduci. Non un film bellico ma uno dei più grandi poemi mai realizzati sulla guerra. Cinque Oscar

15 GENNAIO --> I QUATTROCENTO COLPI (Les 400 coups, 1959) di Francois Truffaut con Jean-Pierre Léaud.

Il primo capitolo della saga di Antoine Doinel, uno dei pilastri della Nouvelle Vague, il film-vita del grande regista francese, una delle pellicole più amate di sempre. L’infanzia difficile di Antoine, la sua solitudine, il rapporto conflittuale con le istituzioni, il riscatto grazie ai libri e al cinema. Realismo e poesia di rado così intensi.

8 GENNAIO --> CHINATOWN (Chinatown, 1974) di Roman Polanski con Jack Nicholson, Faye Duneway.

Un film cult del Polanski “americano”, una lucida e magistrale ricostruzione di una Los Angeles dominata dalla corruzione e dalle speculazioni. In primo piano, una torbida vicenda familiare la cui ragnatela rischia di invischiare il detective protagonista. Uno dei capolavori del nuovo filone noir.

18 GIUGNO - > PER FAVORE NON MORDERMI SUL COLLO (Dance of the Vampires, 1967)
di Roman Polanski con Jack MacGowran, Roman Polanski, Sharon Tate.

La più celebre, scintillante e intelligente parodia dei film horror vampireschi. Polanski si diverte a ricorrere a tutti gli ingredienti classici della sterminata cinematografia su Dracula depurandoli dal macabro e intingendoli di fiaba, ironia e trovate comiche.


11 GIUGNO -> FARGO (Fargo, 1995)
di Joel ed Ethan Coen con Frances McDormand, Steve Buscemi, William H. Macy.

Un venditore d’auto del Minnesota ingaggia due balordi affinché rapiscano la moglie e lui possa chiedere un grosso riscatto al suocero danaroso. Tra inganni, colpi di scena e sparatorie, nulla va per il verso giusto anche grazie a una bulimica poliziotta incinta. Corrosiva e geniale commedia noir dei fratelli Coen sulla banalità del male. Qui il primo Oscar di Frances McDormand, fresca vincitrice di una seconda statuetta per la migliore interpretazione femminile.


4 GIUGNO --> Trois couleurs: film bleu, 1993
di Krzysztof Kieslowski.

In Film Blu, Julie (Juliette Binoche) sopravvive a un incidente stradale nel quale perdono la vita il marito, affermato compositore e la piccola figlia. Julie reagisce con un cupio dissolvi esistenziale, con una radicale negazione del proprio passato e della propria memoria che si traduce in gesti autolesionistici e distruttivi, compresa la scelta di abbandonare la villa nella quale ha vissuto e quella di sbarazzarsi dell’ultimo spartito musicale, incompleto, del marito e atteso per un’esecuzione in tutta Europa. Nella prigione esistenziale che costruisce con le sue stesse mani, Julie si ritrova nonostante tutto accanto l’ultimo collaboratore del marito, che la ama con intensità e discrezione, e una giovane prostituta vicina della sua nuova casa. Due personaggi distanti tra di loro e da se stessa che riescono però, a poco a poco, a scalfire la corazza del dolore e a mostrare gli spiragli di una nuova luce sull’esistenza. Il blu della notte, fortemente sottolineato da Kiéslowski anche nel cromatismo della pellicola, potrà finalmente virare verso il giallo del giorno. Un film che possiede la magnificenza drammatica e introspettiva degna di un Bergman degli anni novanta.


28 MAGGIO --> CARLITO’S WAY (Carlito’s Way, 1993)
di Brian De Palma con Al Pacino, Sean Penn.

Un grande film che ha tutta l’epicità di un classico e il ritmo travolgente di una pellicola girata con le tecniche narrative moderne. De Palma, qui in stato di grazia, racconta il desiderio di Carlo, un trafficante portoricano, di rifarsi una vita pulita all’uscita dal carcere ma si imbatterà nei fantasmi del passato e nell’ineluttabilità del destino romantico dei perdenti.


21 MAGGIO --> ULTIMO TANGO A PARIGI (1972)
di Bernardo Bertolucci con Marlon Brando e Maria Schneider.

Una storia d'amore impossibile e disperata. Un urlo straziante della borghesia. Una sfida, distillata nell'eleganza e nella conoscenza del cinema, alle convenzioni accomodanti del cinema dei padri. Tra Jean-Pierre Léaud, un'icona della Nouvelle Vague, e l'oggetto carnale e misterioso rappresentato da Maria Schneider. Il film fu sequestrato e le copie bruciate (tranne una), altermine di un processo per oscenità. Musica di Gato Barbieri, grande fotografia di Vittorio Storaro.


14 MAGGIO --> TRE COLORI-FILM BLU (Trois couleurs: Bleu,1993)
di Krzysztof Kiéslowski - Con Juliette Binoche, Benoit Régent.

Il primo dei tre film dedicati dal regista polacco ai colori della bandiera francese. Il tema della libertà, la libertà di amare ma anche di staccarsi dai propri ricordi è trattato attraverso la storia di Julie, vedova di un compositore che, alle prese con un concerto lasciato incompiuto dal marito, si riavvicina alla voglia di vivere pur tra amare scoperte.


7 MAGGIO --> LA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO (La Femme d’à coté, 1981)
di Francois Truffaut con Fanny Ardant, Gerard Dépardieu.

Un altro indimenticabile film del grande regista francese che sviluppa con piena maturità stilistica i temi cari alla Nouvelle Vague: l’amour fou, il rapporto eros-tanatos, il ruolo imprevedibile del caso. Due ex amanti, oggi coniugati, si ritrovano dopo anni vicini di casa e, inevitabilmente, riesplode il fuoco della passione: “né con te, né senza di te”.


23 APRILE --> NOVECENTO ATTO SECONDO (1976)
di Bernardo Bertolucci con Robert De Niro, Gerard Depardieu, Dominique Sanda.

La seconda parte del grande affresco di Bertolucci sul secolo delle due guerre mondiali e dei fascismi. Si inizia dalle giornate della Liberazione, dai conti in sospeso tra fascisti e partigiani e si arriva al drammatico incontro, ormai tra uomini maturi, di Alfredo e Olmo, divisi dalle scelte ideologiche obbligate ma uniti dalle stesse radici.


16 APRILE --> NOVECENTO ATTO PRIMO (1976)
di Bernardo Bertolucci con Robert De Niro, Gerard Depardieu, Dominique Sanda.

Esce oggi in versione restaurata, ed è subito al Supercineclub, uno dei capolavori del nuovo cinema italiano, quel Novecento con cui Bertolucci ha raccontato superbamente un secolo denso di avvenimenti storici fondamentali. Al centro, la crescita e la controversa amicizia tra Alfredo e Olmo, nati insieme nel 1901 in una grande azienda agricola emiliana, ma l’uno nipote del proprietario terriero, l’altro nipote del capo contadino. È anche un modo di celebrare opportunamente il 50esimo anniversario del '68.


9 APRILE --> L’ANGELO STERMINATORE (El angel exterminador, 1962)
di Luis Bunuel.

Un’affollata cena alto borghese in un salone diventa una prigione dalla quale, senza motivo apparente, gli invitati non possono più uscire per giorni. Uno dei film più celebri del grande maestro del surrealismo dove incubi claustrofobici, metafore sociali, impietoso disinganno e cinica derisione si fondono nella perfezione espressiva.