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Extra . Extra cinema . Supercineclub .

In Programma dal:13/01/2025 al: 14/04/2025

Supercineclub 10, il calendario della seconda tranche

Info:

Lunedì 13 gennaio riparte la decima edizione del Supercineclub con una lunga e densissima seconda tranche. Tante le pellicole restaurate in collaborazione con la Cineteca di Bologna e con altre case di distribuzione.
Prosegue il format ormai consolidato del lunedì al Rouge et Noir: alle 17:30 la proiezione del film in programma nella versione doppiata in italiano (se disponibile) e alle 21:00 la proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano.
Manteniamo invariato il costo dei biglietti, 5 euro intero e 4 euro ridotto under 30, una scelta in controtendenza rispetto agli aumenti costanti dei prezzi degli ultimi anni e da noi voluta soprattutto per ringraziare il pubblico che da anni rende speciali le serate del Rouge et Noir.
In cartellone 14 film fondamentali della storia del cinema che attraversano un secolo.

13 gennaio: I SETTE SAMURAI (Shichinin no samurai, 1954, 207 min.) di Akira Kurosawa XVI secolo. Mentre imperversano le guerre civili, i contadini di un villaggio riescono a convincere sette samurai a difenderli contro una banda di quaranta predoni. In realtà i samurai sono soltanto sei perché il settimo (interpretato dal prodigioso Toshiro Mifune) è un contadino che ha imparato a combattere, personaggio-chiave dell’inedita dialettica sociale del film, fra la casta nobile dei guerrieri in disarmo e il popolo umiliato e offeso. Questo aspetto essenziale del film fu quasi cancellato dai brutali tagli imposti dalla produzione (quaranta minuti per l’edizione giapponese e addirittura settanta per quella internazionale) che impoverirono la complessità di tinte e registri della versione integrale. Di questo capolavoro (uno dei più grandi successi del cinema giapponese) sono ammirevoli la scansione narrativa, la forza plastica e figurativa delle scene di battaglia e il disegno dei personaggi. Versione integrale e restaurata dalla Cineteca di Bologna.

20 gennaio: IL POSTO DELLE FRAGOLE (Smultronstället, 1957, 95 min.) di Ingmar Bergman con Victor Sjostrom, Bibi Andersson, Ingrid Thulin Una pietra miliare della storia del cinema firmata dall’immenso maestro svedese. Un viaggio, reale e onirico, di un anziano medico accompagnato dalla nuora, diventa occasione di un bilancio di un’esistenza, tra riflessioni e rimpianti, sino all’accettazione serena del “posto delle fragole”, approdo della vecchiaia. Fondamentale.

27 gennaio EYES WIDE SHUT (1999, 159 min.) di Stanley Kubrick, con Nicole Kidman, Tom Cruise Ultimo film diretto da Stanley Kubrick, basato sul romanzo “Doppio Sogno” di Arthur Schnitzler. La storia ruota attorno al dottor Bill Harford (interpretato da Tom Cruise) e sua moglie Alice (Nicole Kidman). Bill è un medico di New York che, dopo aver vissuto una notte inquietante e piena di tentazioni, si immerge in una serie di esperienze misteriose che mettono alla prova la sua relazione con Alice e la sua comprensione del desiderio, del sesso e della fiducia. Il film viaggia su binari stranianti, tra sogno e realtà, giocando di sponda con temi quali il desiderio, la gelosia e il potere. Kubrick crea un’atmosfera di inquietudine e di ambiguità, utilizzando un linguaggio visivo complesso intriso di simbolismi.

3 febbraio PICNIC A HANGING ROCK (Picnic at Hanging Rock, 1975, 107 min.) di Peter Weir, con Rachel Roberts, Dominic Guard, Helen Morse, Jacki Weaver Dall’omonimo romanzo di Joan Lindsay. Tra mito e cronaca, sogno e realtà, confronto tra civiltà diverse – quella europea colonizzatrice e quella aborigena ancestrale – e tra cultura razionale e irrealismo magico, il film parte dal racconto di una gita nel giorno di San Valentino del 1900 di un gruppo di allieve di un collegio australiano. La meta: una collina vulcanica ricca di anfratti e caverne di straordinario interesse geologico ma anche capace di un tenebroso potere attrattivo. Weir sa creare un’atmosfera rarefatta impreziosita da una grande rappresentazione iconografica che richiama capolavori dell’arte pittorica. Versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.

10 febbraio IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI (1970, 93 min.) di Vittorio De Sica, con Fabio Testi, Helmut Berger, Dominique Sanda, Lino Capolicchio, Romolo Valli Dall’omonimo romanzo di Giorgio Bassani, gli orrori della persecuzione fascista e razzista, la crudeltà della storia e l’incanto della giovinezza si intrecciano e prendono corpo nelle vicende, ambientate a Ferrara, della famiglia di origini ebraiche Finzi-Contini. Ermanno e Olga Finzi-Contini aprono i cancelli del proprio giardino a un gruppo di coetanei dei figli, Alberto e Micol. Fra questi c’è anche l’io narrante, affascinato dalla personalità enigmatica di Micol. La storia di questo amore non corrisposto, la vita di una famiglia destinata a passare dall’agio ai campi di concentramento travalicano simbolicamente il cancello del giardino, aprendosi a una storia più ampia e finendo per cogliere aspetti universali dell’animo umano. Premio Oscar come Miglior film straniero a Vittorio De Sica. Per la prima volta in sala restaurato in 4K.

17 febbraio IN THE MOOD FOR LOVE (2000, 97 min.) di Wong Kar-wai, con Tony Chiu-Wai Leung, Maggie Cheung, Rebecca Pan, Lai Chen Nella Hong Kong dei primi Sessanta un uomo e una donna affittano appartamenti contigui, poi scoprono che i rispettivi coniugi, sempre fuori campo, hanno una relazione. Cominciano a incrociarsi, guardarsi, amarsi, senza mai prendersi. Un film di corridoi in ombra, di scale, di stanze dove si dormirà soli, di soglie oltrepassate troppo tardi, di abiti che segnano il passare del tempo e il permanere del desiderio; di sfioramenti e sguardi, incastonato come un diamante nel supporto di un’opera lirica postmoderna. Versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.

24 febbraio IL CASANOVA DI FEDERICO FELLINI (1976, 165 min.) di Federico Fellini, con Donald Sutherland, Tina Aumont, Daniel Emilfork, Olimpia Carlisi, Margareth Clementi Dice tutto il titolo: è la storia di Giacomo Casanova, leggendario libertino (nonché scrittore, poeta, alchimista, esoterista, diplomatico, scienziato, filosofo e agente segreto) della Serenissima Repubblica di Venezia raccontata dall’altrettanto leggendario regista Federico Fellini. Alla sanissima follia del Casanova si somma la sanissima follia di Fellini. Quel che ne esce è un film sorprendente e e geniale. Una proiezione-omaggio anche al grande Donald Sutherland scomparso da pochi mesi.

3 marzo L’ANGELO AZZURRO (Der blaue Engel, 1930, 108 min.) di Josef von Sternberg, con Marlene Dietrich, Emil Jannings, Kurt Gerron, Rosa Valetti Dal romanzo Professor Unrat oder Das Ende eines Tyrannen (1904) di Heinrich Mann, capolavoro del primo cinema sonoro tedesco che lanciò un nuovo mito femminile che avrebbe influenzato la storia, non solo del cinema. L’ambigua, sensuale, cinica cantante di cabaret Lola Lola è un personaggio iconico, il primo che Marlene Dietrich interpretò nel suo lungo sodalizio (otto film) con Joseph von Sternberg, il regista che ne plasmò l’immagine di donna fatale, libera ed emancipata. Bellezza, fascino, qualità attoriali fuori scala, la Dietrich è molto più di una diva, è una delle grandi figure femminili del XX secolo. Versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.

10 marzo STURDUST MEMORIES (1980, 90 min.) di Woody Allen, con Woody Allen, Charlotte Rampling, Jessica Harper Omaggio di Allen al cinema e in particolare a due dei suoi maestri ideali: Federico Fellini e Ingmar Bergman. Stardust Memories è uno dei film più complessi e metacinematografici del regista newyorkese. Si distacca dai toni leggeri, sentimentali e comici delle sue opere precedenti – compresi gli ultimi due capolavori, Annie Hall e Manhattan – per esplorare temi più oscuri e introspettivi. Allen, nel ruolo di Sandy Bates, si confronta con il peso del successo e con le aspettative che questo impone.

17 marzo LO SPECCHIO (Zerkalo, 1974, 105 min) di Andrej Tarkovskij con Margarita Terechova, Jurij Nazarev Andrej Tarkovskij approda al Supercineclub con una delle sue pellicole più note e apprezzate dalla critica. E allo stesso tempo, la più onirica e personale. Il passato del regista russo è raccontato attraverso gli occhi di Aleksej, un poeta che ripercorre la sua vita attraverso i ricordi dell’infanzia, il forte rapporto con la madre e la nonna, il vuoto di un padre assente, la separazione dalla sua compagna e l’affetto per il figlio. Come in uno specchio, i dubbi e le sofferenze si riflettono nel film in un delicato caleidoscopio di ritratti. Un atto d’amore all’arte come unica forma di redenzione e salvezza di fronte agli orrori del XX secolo.

24 marzo AMADEUS (1984, 160 min.) di Miloš Forman, con Tom Hulce, F. Murray Abraham, Elizabeth Berridge Tratto dall’omonima opera teatrale di Peter Shaffer e liberamente ispirato alla vita di Wolfgang Amadeus Mozart. Il filo narrativo è alimentato dalla tensione tra “l’ordinario” compositore Antonio Salieri e lo straordinario e irriverente genio di Mozart: la questione di fondo è se la genialità possa essere considerata un dono divino o se essa possa essere conquistata attraverso la perseveranza e il duro lavoro. Amadeus è una dei film più celebri di Forman e tra i più apprezzati da pubblico e critica negli anni ’80. Ottenne 8 premi Oscar, inclusi quelli per miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista.

31 marzo LA MIA DROGA SI CHIAMA JULIE (La Sirène du Mississipi, 1969, 123 min.) di François Truffaut, con Jean-Paul Belmondo e Catherine Deneuve Uno dei film cult della nouvelle vague francese e della nuova stagione cinematografica hollywoodiana che ne è scaturita. Tratto da un romanzo noir di William Irish ma riambientato in un’isola coloniale francese e poi in Francia e Svizzera, racconta l’amour fou di un ricco possidente (il mitico Jean Paul Belmondo) per una bellissima ed enigmatica donna (la musa Catherine Deneuve) conosciuta tramite un annuncio matrimoniale. Ma Julie, questo il nome dell’aspirante moglie, nasconde invece un’altra identità e personalità. Da questa scoperta, un susseguirsi di colpi di scena, confessioni, fughe, indagini, delitti. Truffaut mescola abilmente un plot romantico corretto dall’ironia con una trama gialla intrisa di evasioni sentimentali e citazioni letterarie e cinematografiche, da Renoir all’immancabile Hitchcock

7 aprile STAND BY ME (1986, 89 min.) di Rob Reiner con Wil Wheaton, River Phoenix Oregon 1959, estate, quattro ragazzi  cercano un coetaneo scomparso da qualche giorno, mettendosi in cammino lungo la strada ferrata. Una storia di iniziazione alla vita e alla morte, nel transito dall’adolescenza alla maturità, tratta da un formidabile racconto di Stephen King e raccontata da un Reiner in stato di grazia. Da segnalare tra i giovanissimi protagonisti la prova di River Phoenix, fratello maggiore di Joaquin, che dopo quell’interpretazione iniziò la sua folgorante e brevissima carriera.

14 aprile TAXI DRIVER (1976, 113 min.) di Martin Scorsese, con Robert De Nir, Jodie Foster Uno dei film più iconici e influenti della storia del cinema, da molti considerato il capolavoro di Martin Scorsese (gli valse la Palma d’oro a Cannes). Film emblematico della New Hollywood, esplora la solitudine, l’alienazione e la violenza in una società urbana disgregata attraverso gli occhi di Travis Bickle – un memorabile De Niro –, che cerca di affrontare faccia a faccia le storture di una New York marcia e degradata. Versione restaurata.

 

Il programma è suscettibile di variazioni che verranno comunicate attraverso i nostri social e la nostra newsletter. Per iscriversi alla newsletter inviate una email a rougeetnoircinebistrot@gmail.com

Orari:

alle 17:30 la proiezione del film in programma nella versione doppiata in italiano (se disponibile) e alle 21:00 la proiezione in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Biglietto intero al botteghino 5 euro, 4 euro ridotto under 30.